Il leader del Pd contro l’ipotesi di un nuovo rientro di capitali dall’estero ventilata da Berlusconi: “Ci opporremo all’ennesimo scandalo”. Calderoli frena: “Nessuna nuova sanatoria”. E sulle pensioni avverte: “Non toccare diritti acquisiti”. Contro l’ipotesi di un nuovo condono fiscale il Pd è pronto a opporsi con ogni mezzo mentre è favorevole all’ “una tantum” sui condonati per reperire risorse da trasferire ai Comuni e ai pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle piccole imprese: lo scrive il segretario Pierluigi Bersani nella sua pagina su Facebook 2 intervenendo così nella discussione che si è aperta sulla questione se sia illegale chiedere un contributo straordinario ai condonati mentre sarebbe legale chiederlo ai tassati.
Intanto, proprio sull’eventualità di una nuova sanatoria, arriva la significativa frenata dall’interno del governo del ministro leghista Roberto Calderoli: “Lo scudo bis è una realtà virtuale, nella manovra non c’è”, afferma il responsabile della Semplificazione normativa ai microfoni di SkyTg24.
Bersani: “No all’ennesimo scandalo”. “Attendo con ansia – scrive Bersani – che qualcuno si confronti con me pubblicamente su questa tesi. Porterò un elenco sterminato di casi in cui si sono introdotte deroghe al patto fiscale e al patto di cittadinanza (naturalmente per le persone normali che non occultano i loro redditi nè le loro condizioni di vita e di lavoro). Aggiungerò la dimostrazione di come i condonati siano facilmente raggiungibili e di come si possa preservare il loro anonimato.
Naturalmente una siffatta misura mina la praticabilità futura di simili condoni. Appunto. Noi non abbiamo mai fatto condoni e non ne faremo. Sono regali che incentivano l’evasione. Con la nostra proposta non avremmo dunque, fra le centinaia di deroghe che il legislatore ha introdotto, finalmente una deroga che incentiva un principio di legalità? Vogliono riflettere su questo i critici in buona fede?”.
Quanto poi all’ipotesi di un nuovo condono, Bersani invita il governo a pensarci “molto bene” perchè il Pd è pronto a opporsi “all’ennesimo scandalo con ogni mezzo a disposizione”. “L’una tantum che proponiamo – spiega il segretario Pd – vogliamo dedicarla ad un piano immediato di piccole opere nei Comuni e ai pagamenti della Pubblica Amministrazione alla piccola impresa, così da dare finalmente un pò di respiro alla congiuntura economica, di cui nessuno parla. Tutte le altre misure che proponiamo sono strutturali, per l’equità fiscale e la crescita. Vorremmo fossero prese sul serio nel loro insieme, come è giusto fare per un progetto responsabile e alternativo”.
L’Idv: “In piazza contro lo scudo bis”. Contro l’ipotesi di nuovo scudo fiscale anche l’Italia dei valori, per bocca del presidente dei senatori Felice Belisario. “Il messaggio politico di questa manovra è chiaro: premiare i truffatori e penalizzare gli onesti”, dice Belisario. “Un nuovo scudo fiscale sarebbe l’ennesimo vergognoso trucco di un Governo che ha a cuore solo gli interessi degli evasori”. “Per questo – annuncia Belisario – ci opporremo fermamente al rientro agevolato di capitali, spesso frutto di odiosi reati, con un nuovo scudo fiscale. Chi fa riciclaggio deve pagare di più e subito, basta accampare ostacoli tecnici o cavilli giuridici, perchè è evidente la malafede della maggioranza: porteremo in piazza la protesta dei cittadini stanchi di essere presi in giro da questo Governo dei condoni, che – conclude Belisario – fa scempio della legalità portando al collasso la nostra economia”.
Calderoli: “Su pensioni non si tocchino diritti acquisiti”. Dopo aver smentito l’ipotesi di scudo bis, Calderoli ha trattato il tema delle pensioni. Secondo il ministro leghista, sull’argomento il governo è già intervenuto “troppe volte” e riguardo all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel settore privato, in particolare, è importante che “non si mettano in discussione i diritti acquisiti”. Se c’è l’esigenza di adeguare l’età pensionabile delle donne anche nel privato, ha proseguito, “benissimo: ma lo si faccia con uno scivolo di una durata sufficiente, perchè sono diritti acquisiti e non si possono cambiare le carte in tavola quando i giochi sono già fatti”.
Cgil: Via norme sul lavoro. “Chiederemo ai gruppi Parlamentari di cancellare tutte le norme sul lavoro contenute nel decreto per la manovra economica”. E’ la posizione della Cgil che emerge dal quarto piano di Corso Italia, dove la leader Susanna Camusso è al lavoro su controproposte e reazioni del sindacato, a partire dallo sciopero generale. Tutto il pacchetto sul lavoro va cancellato, sostiene la Cgil, anche perché è chiaro che “il ministro Sacconi ha in mente di cancellare l’articolo 18”.
www.repubblica.it