Trichet vuole le riforme, intanto la Borsa segna il record negativo.
«Soltanto gli organi di informazione hanno messo in campo una connessione tra il mio intervento al parlamento e il comportamento dei mercati. I mercati reagiscono per ragioni proprie che sono distanti sia dalla realtà economica che dalla politica. Sono figlio di un padre che aveva una grande esperienza, mi diceva della filosofia e delle ragioni che muovono le borse, che sono normalmente in contrasto con quelle che muovono l’economia. Ricordo una frase che diceva: le borse sono come un orologio rotto, due volte al giorno danno l’ora esatta ma per tutto il resto l’ora non è quella vera. Credo che questo tutti lo dovrebbero sapere».
Silvio Berlusconi, parlando alle parti sociali ieri pomeriggio, come spesso gli capita ha detto una mezza verità e una bugia e mezza. La mezza verità riguarda la discrasia fra mercati finanziari ed economia reale. È un fatto consolidato che le borse seguano logiche diverse: i trader di solito cercano di anticipare il futuro e spesso si ritrovano a scommettere più che a valutare i singoli titoli, siano azioni o bond statali.
Per non parlare della distorsione causata dal comportamento degli speculatori. Detto questo, però, c’è anche da sottolineare che la speculazione e gli operatori non vivono in un universo parallelo, i titoli che vengono presi di mira sono quelli emessi da organismi con fondamentali economici tutt’altro che solidi. Ed è qui che si svela la mezza bufala berlusconiana: la nostra economia è sì solida, ma non tanto da potersi sentire al riparo dagli attacchi degli hedge fund, soprattutto per la cronica mancanza di riforme imputabile a chi negli ultimi dieci anni è stato quasi ininterrottamente a palazzo Chigi.
Ovvero lo stesso Berlusconi. Non a caso il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, anche ieri ha invitato il governo italiano ad accelerare su questo tema: «Quello che serve all’Italia è certamente ridurre la spesa pubblica e raggiungere i suoi obiettivi di deficit. È assolutamente essenziale che ci siano le riforme strutturali. Qualsiasi anticipazione, qualsiasi azione preventiva è adeguata nell’attuale situazione».
La bugia tutta intera invece riguarda l’inesistente nesso fra il vuoto discorso del premier al parlamento e il crollo di piazza Affari. Ieri per le borse europee è stata una giornata nerissima, hanno chiuso tutte con perdite che hanno superato il tre per cento.
Peggio di tutte Milano: a fine serata, dopo un guasto tecnico, il dato diffuso da Borsa Italiana è di quelli drammatici: meno 5,16 per cento, mai così male dal maggio dello scorso anno. Cifra a cui va aggiunto l’ennesimo record dello spread fra titoli di stato italiani e tedeschi: superata la soglia dei 390 punti base, nonostante nel pomeriggio Trichet abbia fatto capire come la Bce si stia finalmente muovendo per comprare sui mercati i titoli di stato dei paesi sotto attacco.
Il doppio dato negativo si inserisce in uno scenario difficile che coinvolge tutti in Europa, ma la portata senza precedenti è dovuta alle parole vacue del premier al parlamento. Secondo un trader, riferisce l’agenzia Mf-Dow Jones, «dopo un avvio positivo in scia a Wall Street e alle altre piazze europee, è subito ricominciata la speculazione sull’Italia; del resto, il discorso di Berlusconi non ha fornito alcuno spunto di novità».
Opinione questa ieri molto diffusa a piazza Affari e amplificata dalla stampa specializzata.
L’Economist, ad esempio, ha anticipato un articolo in cui boccia il premier: «Il discorso mediocre, quasi sbadato, è sembrato un’occasione mancata per influenzare il corso degli eventi».
da www.europaquotidiano.it
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Big crash a Milano. Ma lui con la testa è già in vacanza
Berlusconi continua a irridere i mercati. E poi lavora sul ponte di Messina
Il verdetto è di quelli inappellabili: i mercati finanziari hanno bocciato sonoramente il discorso di Silvio Berlusconi al parlamento di due giorni fa. Un discorso che secondo più di un trader di Borsa è vuoto, senza alcuna novità, modesto e soprattutto senza lo straccio di una riforma.
Riforme strutturali che ormai vengono invocate con urgenza da tutti, in testa il presidente della Bce Trichet, secondo cui «quello che serve all’Italia è certamente ridurre la spesa pubblica e raggiungere i suoi obiettivi di deficit; qualsiasi anticipazione, qualsiasi azione preventiva è adeguata nell’attuale situazione».
Così piazza Affari ha fatto segnare due record negativi in una botta sola. A fine serata, dopo un guasto tecnico, Borsa italiana ha diffuso un dato drammatico: meno 5,16 per cento, mai così male dal maggio dello scorso anno. Cifra a cui va aggiunto l’ennesimo record dello spread fra titoli di stato italiani e tedeschi: superata la soglia dei 390 punti base, nonostante nel pomeriggio Trichet abbia fatto capire come la Bce si stia finalmente muovendo per comprare sui mercati i titoli di stato dei paesi sotto attacco.
E mentre Milano affonda, a palazzo Chigi il premier non trova niente di meglio da fare che convocare una super-riunione con ministri ed esperti sul fantomatico progetto del ponte sullo stretto di Messina.
da www.europaquotidiano.it