La sentenza del Consiglio di Stato del 29 luglio 2011 si conclude così:
“Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, Sezione Sesta. definitivamente pronunciando sull’appello n. 4209 del 2011, lo accoglie nei termini di cui in motivazione e, per l’effetto, respinge le censure accolte in primo grado; accoglie in parte l’appello incidentale e, per l’effetto, annulla il decreto interministeriale n. 35 del 6 luglio 2010.
Spese del doppio grado compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.”
Il decreto interministeriale n. 35 del 6 luglio 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2011, e definisce gli organici del personale docente per l’a.s. 2010/2011, quello che tra meno di un mese si concluderà.
Prima di emanare il decreto, MIUR e MEF non hanno sentito la Conferenza Unificata, così come previsto dal comma 4, dell’articolo 2, del DPR 20 marzo 2009, n. 81:
“La determinazione e la distribuzione delle dotazioni organiche tra le regioni tengono conto, sentita la Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, dei criteri e dei parametri di cui ai commi 2 e 3.”
Della sentenza del TAR Lazio del 14 aprile 2011 sopravvive quindi in appello solo la questione dell’assenza del parere della Conferenza Unificata sul decreto interministeriale n. 35/2010. Assenza che comunque è stata determinante perché ha indotto il Consiglio di Stato a confermare la sentenza di primo grado e di conseguenza a annullare il decreto in questione.
La sentenza è da ritenersi definitiva perché non ci sono gli estremi per un ricorso da parte del MIUR alla Corte di Cassazione, visto che ciò potrebbe accadere solo per “motivi inerenti alla giurisdizione”. In altre parole il MIUR non potrà appellarsi ulteriormente perché il Consiglio di Stato né ha deciso su materie estranee alle sue attribuzioni, né ha negato la propria potestà di decidere, pur essendo legittimato a esercitarla.
A questo punto spetta al TAR Lazio, che ha emesso la sentenza di primo grado, ordinare al MIUR e al MEF di annullare il decreto interministeriale n. 35 del 6 luglio 2010.
Il MIUR pensa di salvarsi e mettere tutto a tacere acquisendo con più di un anno di ritardo il parere della Conferenza Unificata. Sarà così?
Il TAR Lazio non si è ancora espresso sul ricorso analogo a quello in questione relativo all’a.s. 2011/2012, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato e soprattutto del decreto interministeriale relativo agli organici del personale docente per l’a.s. 2011/2012, che il MIUR ha detto che avrebbe consegnato, ma del quale non si hanno notizie.
Ancora una volta ci troviamo davanti all’ennesimo decreto fantasma, senza dimenticare il decreto interministeriale n. 62 del 6 luglio 2009, relativo agli organici del personale docente per l’a.s. 2009/2010, del quale nessuno è in grado di dire quando sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e ricordando comunque l’inghippo “55 o 35?”.
Per il MIUR agire fuorilegge sta diventando la regola. Potrebbe essere utile quindi che i giudici smettessero di farsi prendere in giro e chiudessero la partita una volta per tutte.
da Retescuole