politica italiana

Napolitano preoccupato: altre misure per la crescita, da www.unita.it

Stimolare crescita economica e occupazione, integrare le decisioni sui conti. Napolitano interviene sulla crisi alla vigilia del dibattito alla Camera con il premier e dell’incontro con le parti sociali e dopo il tonfo delle Borse: «Nell’attuale momento la parola è alle forze politiche, di governo e di opposizione, chiamate a confrontarsi con le parti sociali sulle scelte da compiere per stimolare decisamente l’indispensabile crescita dell’economia e dell’occupazione, a integrazione delle decisioni sui conti pubblici volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014.

Seguirò dunque attentamente gli esiti di tale confronto, partendo dalla preoccupazione che non ho mancato di esprimere per gli andamenti dei mercati finanziari e dell’economia, nei loro termini generali e nei loro specifici aspetti italiani».

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, non parteciperà al Consiglio dei ministri in programma domani alle 10 a palazzo Chigi. Tremonti sarà infatti impegnato in Lussemburgo in un incontro con il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Il titolare del dicastero di via XX settembre rientrerà poi nella capitale e sarà presente in Aula alla Camera per l’informativa sulla crisi economica del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Non si è fatto neanche in tempo a parlare di euforia per l’accordo sull’aumento del tetto del debito statunitense che le borse già ritornavano a girare in negativo. E oggi le riaperture confermano la tendenza. Parigi e Francoforte segnano già i primi ribassi, tiene Londra, perde Piazza Affari, con un indice Ftse Mib che cede l’1,80% e il Ftse All Share l’1,11% a 18.243 punti. Sotto pressione gli istituti di credito. Gli ordini in vendita sono sempre concentrati sulle banche con Intesa Sanpaolo che in avvio cede il 4,43% e Unicredit il 3,51%. Sulla Cà de Sass pesa il taglio del target price di Socgen (da 2,1 a 1,7 euro). Giù anche Bpm (-3,43%), Mps (-2,34%) e Mediobanca (-2,79%). Contengono il calo Enel (-0,88%) ed Eni (-0,47%). Debole Fiat (-2,26%). E come se non bastasse, aumenta la forbice tra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi, con lo spread tra Btp e Bund decennali che supera anche la soglia dei 380 punti base: il differenziale di rendimento si è ampliato a 384 punti, con il tasso del Btp a 10 anni è salito al 6,23%.

Vista la situazione, oggi pomeriggio, al Ministero dell’Economia, si terrà una riunione del Comitato per la stabilità finanziaria. Con il ministro Giulio Tremonti, ad analizzare la difficile situazione dei mercati, ci saranno Consob, Bankitalia e Isvap.

E intanto, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi.

La scossa sui mercati è arrivata anche in Asia e il cerchio si chiude. L’indice MSCI Asia Pacifico ha perso l’1,6%, il maggior calo dal 12 luglio, dopo i dati che mostrano la crescita della produzione negli Stati Uniti più lenta degli ultimi due anni e inacidiscono le attese di guadagno per gli esportatori asiatici. BHP Billiton, la compagnia mineraria numero uno del mondo, affonda del 2% a Sydney e Rio Tinto dell’1,8%. Samsung Electronics, il produttore di elettronica sudcoreano che ha nell’America il suo secondo mercato per le vendite, è sceso dell’1,7% a Seoul. LG Electronics ha perso l’1,2%, Canon lo 0,5% a Tokyo. Li & Fung Ltd., il principale fornitore di giocattoli e vestiti per i dettaglianti tra cui Target e Wal-Mart Stores ha ceduto lo 0,5% a Hong Kong. Tonfo sull’annuncio di utili in calo del 53% per Cosco che perde l’11%.

da www.unita.it

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Crisi, Berlusconi in aula: giallo sui leghisti assenti

La Lega torna a dividersi. Secondo quanto si apprende, gran parte del gruppo dei deputati ‘maroniani’ domani dovrebbe disertare l’Aula di Montecitorio in occasione del discorso del premier sulla crisi economica. Dovrebbero essere presenti, invece, i parlamentari più vicini al capogruppo Marco Reguzzoni. Quest’ultimo ha fatto girare un sms con l’invito a non assentarsi se non «per impegni inderogabili».

Sono notizie destituite di ogni fondamento e fatte circolare ad arte dai nemici della Lega e di Maroni». Così il capogruppo dei lumbard alla Camera Marco Reguzzoni, commenta l’ipotesi di una assenza domani in Aula da parte dei maroniani durante le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla crisi.

Getta acqua sul fuoco anche Maroni: «Non esistono nè maroniani nè maroniti. gli unici maroniti che conosco sono quelli che stanno in Siria», dice il ministro dell’Interno in merito alle indiscrezioni sulle divisioni interne alla Lega nord. Ho letto questa cosa delle agenzie e ho chiamato subito Berlusconi per dirgli che è semplicemente una stronzata e stasera andrò da lui perché vuole illustrarci l’intervento che farà domani. A tal proposito gli ho chiesto di potermi sedere al suo fianco domani e lui ha acconsentito», ha detto il leader leghista lasciando l’aula del Senato.

Non ci sarà neppure il ministro dell’Economia. Giulio Tremonti saltà il Consiglio dei ministri di domani alle 10: sarà infatti impegnato in Lussemburgo in un incontro con il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. Il titolare del dicastero di via XX settembre rientrerà nella capitale e dovrebbe essere presente in Aula alla Camera per l’informativa sulla crisi economica del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

da www.unita.it