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Sui ticket tensioni e rinvio. Le Regioni: «Inapplicabili», di Marco Tedesco

Prosegue lo scontro tra Regioni e governo sull’introduzione dei ticket sanitari «iniqui e inapplicabili». L’incontro di ieri, reclamato dai governatori, si è concluso con un nulla di fatto. Se ne riparla lunedì. Tanto attesa quanto tesa, si è conclusa senza esito ieri la riunione tra governo e regione sui ticket sanitari. Per sapere come andrà a finire lo scontro sull’introduzione dei nuovi balzelli prevista dall’ultima manovra di Tremonti si dovrà attendere lunedì, quando riprenderà il tavolo che nell’incontro di ieri non ha sortito nulla. «Proseguirà il confronto tecnico – ha spiegato il ministro degli affari regionali, Raffaele Fitto – Intanto continua la riflessione per cercare di capire
i problemi che stanno ponendo le Regioni sull’applicabilità del super-ticket».
MERITO E METODO
I governatori sono sulle barricate, «abbiamo sempre sostenuto che la scelta del ticket è iniqua e dannosa per i sistemi sanitari regionali», ha ribadito ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. «Un giudizio che – prosegue – diventa più evidente nel momento in cui si guarda al recente decreto attuativo dell’applicazione dei ticket proposto dal governo. Le Regioni contestano il merito e il metodo di tale provvedimento che spalmando il ticket fra le Regioni crea profonde sperequazioni e diverse iniquità». Bisogna correre ai ripari: si trovi un accordo entro martedì, si trovi la copertura dei 381,5 milioni di euro che basterebbero, quest’ anno, a scongiurare l’introduzione dei ticket. Un’altra richiesta è l’introduzione dal prossimo anno di una nuova forma di compartecipazione ma non l’applicazione del 10 euro di ticket per la specialistica che, come ha spiegato Errani, «non riuscirebbe a raggiungere l’obiettivo che si propone, ovvero ottenere i 381,5 milioni di euro mancanti» per coprire i 5 mesi scoperti del 2011. Se ne riparla lunedì e martedì, la convocazione c’è già. «Le Regioni pongono un problema sull’applicabilità del decreto tecnico e dei ticket – continua Fitto che con il collega alla Salute, Ferruccio Fazio ha preso parte all’incontro – Lunedì proseguirà il confronto
con un tavolo tecnico. Nel frattempo è stata avviata una riflessione politica sui temi delle coperture che proseguirà nei prossimi giorni, concordando con le Regioni eventualmente un nuovo incontro per martedì». Fitto ha precisato che le Regioni «contestano nel merito il criterio di attuazione e che il tavolo politico sarà sulla questione in tutta la sua complessità».
TRASVERSALITÀ
I governatori non mostrano segni di cedimento nello stroncare i ticket e il decreto per la loro applicazione. E sono compatti. Per il presidente del Piemonte, il leghista Roberto Cota, «il decreto ministeriale è inapplicabile, e ciò vale per tutte le Regioni. Quel decreto – ha spiegato Cota – stabilisce cifre che non corrispondono al gettito che porteranno i ticket. In Piemonte da domani introdurremo un ticket “modulare” , più equo, speriamo comunque che sul ticket ci sia un ripensamento da parte del governo». Anche se, ha precisato il presidente della Regione Piemonte, «ancora non ci sono ipotesi di soluzione in vista». Netto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, anche lui della Lega: «Il Veneto non applicherà nuovi ticket sanitari. Se ci obbligheranno, ricorreremo nelle sedi opportune».

L’Unità 29.07.11