Firmato il decreto attuativo della legge che riconosce dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia come disturbi specifici di apprendimento. Gelmini: ”I casi potrebbero essere anche 200 mila”. Al via a settembre alle misure a favore degli studenti con Disturbi specifici di apprendimento (Dsa) per scuola e università. A darne l’annuncio questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso il Senato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che ha firmato il decreto attuativo della legge 170/2010 che riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento.
«Un provvedimento importante – ha spiegato il ministro – che va incontro oggi ai 70 mila studenti a cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento, ma potrebbero essere molti di più i casi, intorno ai 200 mila. La scuola deve dare risposte e sostenere le famiglie e questi studenti che sono normodotati, anzi qualche volta con un talento superiore alla media. Hanno solo disturbi particolari per quanto riguarda per esempio la discalculia, la disgrafia, la dislessia».
Secondo le ultime rilevazioni del Miur del febbraio 2011, infatti, gli studenti con disturbi specifici di apprendimenti diagnosticati sono 70 mila, ma le recenti ricerche scientifiche la percentuale della popolazione scolastica interessata dai Dsa va dal 3% al 5%. La legge introduce strumenti innovativi, ma soprattutto prevede una formazione adeguata dei docenti.
«È doveroso da parte del Ministero non solo formare gli insegnanti – ha aggiunto la Gelmini -, ma anche sensibilizzare i dirigenti scolastici affinché vengano predisposti percorsi personalizzati e individuali e ci siano anche gli strumenti adeguati, come la sintesi vocale o sistemi di valutazione differenziati soprattutto per la prova d’inglese, ma non solo. La scuola si deve attrezzare per fare in modo che questa legge venga non solo rispettata, ma anche attuata in tutte le sue parti».
Tra gli interventi anche quelli che riguardano l’università. «Abbiamo sottoscritto un accordo con i presidi di Scienze della formazione per far sì che anche in ambito universitario si tenga conto dei disturbi specifici dell’apprendimento – ha aggiunto il ministro – e quindi anche all’università gli studenti possano essere agevolati».
Altro intervento previsto dalla legge quello dei Cts, 96 centri territoriali di supporto, per cui il Miur ha stanziato tra il 2010 e il 2011 un milione di euro. «Corrispondono ad una Volontà di sostenere anche le famiglie – ha spiegato il ministro -, perché spesso non sono state sostenute nella diagnosi dei disturbi. Si è intervenuto tardi, non c’è una corretta informazione e quindi questi centri territoriali sul territorio nazionale hanno la funzione di uno sportello a sostegno degli studenti e delle famiglie per favorire il dialogo con la scuola e gli insegnanti».
21.07.11