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Lo stupro non è uno spot

Tre casi di violenza contro le donne a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Città sempre meno sicure e buie.

Ma Roma è diventata davvero così invivibile? Insicura nonostante tutte le promesse del sindaco Alemanno in campagna elettorale e i manifesti che da mesi predicano tolleranza zero contro il crimine. Ma non è così e la città sembra che sia diventando sempre più buia sia nel suo orgoglio di capitale sia nell’illuminazione stradale che diventa sempre più carente.
Il giorno di San Valentino, una coppia di fidanzatini, 14 anni lei e 16 lui, mentre passeggiava vicino il Parco della Caffarella – in una zona centrale della capitale – è stata aggredita: lui è stato picchiato, lei stuprata. Le uniche indicazioni che si sanno sono quelle tipiche che aggiungono odio all’odio: i responsabili non sono italiani ma probabilmente dell’est europeo. Gli aggressori, dopo aver portato via soldi e cellulari, sono fuggiti.
A prescindere dalla condanna dell’atto, anche questa volta la destra ha voluto cavalcare la solita strategia di dare un connotato al crimine. Ovviamente un connotato etnico. “Il questore mi ha riferito che i due violentatori avrebbero un accento dell’est e una carnagione scura. Potrebbero essere rom”, ha dichiarato dalla Slovenia il sindaco Gianni Alemanno.
In serata è partito da piazza Zama un corteo di Forza Nuova diretto alla Caffarella. Lo striscione con cui movimento di estrema destra apriva la ficcolata recitava “per voi bestie nessuna pietà”. Questo, purtroppo, sembra il sentimento che si sta diffondendo tra la gente in maniera sempre con maggiore forza. Nel frattempo anche a Bologna e a Milano due giovani donne denunciavano una violenza da parte di due stranieri.
Per Marco Minniti, ministro dell’Interno del governo ombra del Pd, “c’è una vera e propria emergenza nazionale nel campo della sicurezza e in particolare per la violenza contro le donne. Si è sbagliato a sottovalutare e si sta continuando a farlo. E’ evidente che prima di tutto c’è un problema di controllo del territorio in aree cruciali del paese. La strada finora perseguita non ha dato i risultati. Dopo i gravi tagli operati dal governo proprio sulla sicurezza si tratta ora di predisporre un piano straordinario per il controllo del territorio a partire dalle città, impegnando le forze di polizia e dotandole, anche attraverso un decreto legge, dei mezzi e degli uomini che possano renderlo concretamente operativo. Se il governo imboccherà questa strada l’opposizione farà fino in fondo la sua parte”.
“Ora è davvero troppo. Tre casi di stupro in poco ore che si aggiungono a quelli delle scorse settimane accaduti soprattutto a Roma, fanno della violenza sulle donne una questione nazionale di cui il governo deve occuparsi con serietà.” Lo ha dichiarato Vittoria Franco ministro per le Pari Opportunità del governo ombra. “C’è un problema di sicurezza nelle città, c’è un problema di prevenzione in cui occorre investire molto di più con risorse specifiche. Non ci stancheremo di chiedere al governo di reintegrare i 20 milioni di euro per il piano antiviolenza cancellati nella finanziaria 2009. Abbiamo chiesto al ministro Maroni già due settimane fa, di venire a riferire in aula. Nessuna risposta. Glie lo chiediamo di nuovo con urgenza. Ricordiamo che la violenza sulle donne avviene per lo più in famiglia, ma è innegabile che vi sia una recrudescenza di quella per strada e di quella di gruppo che colpisce donne giovani e giovanissime spesso accompagnate. Non bastano generiche condanne occorre agire. Ci aspettiamo dal governo proposte concrete e non parole come è accaduto finora. Invito tutti a sottoscrivere sul sito del partito democratico il nostro appello “contro la violenza sulle donne promuover la cultura del rispetto “ che contiene le nostre proposte contro la violenza e per la prevenzione.
“Di fronte agli ennesimi casi di violenza sulle donne è evidente che non siamo e non possiamo più’ fingere di trovarci davanti solo ad una serie di episodi. Si tratta, ormai, di un vero e proprio bollettino di guerra che esige un’immediata reazione da parte delle Istituzioni. Questo è stato il primo commento di Giovanna Melandri, ministro delle Comunicazioni del governo ombra.
“Non si può più tacere la componente di responsabilità che una dilagante miseria culturale e mediatica ha nell’aggravare questo fenomeno, spesso ampliato da meccanismi emulativi. E’ fondamentale che si faccia tutto il necessario per reprimere questi orribili reati, in primo luogo applicando le pene con certezza e determinazione. L’indeterminatezza della pena e l’illusione di scampare alla severità del carcere rischia di far credere a molti, indistintamente dalla loro nazionalità e dalla loro condizione sociale, che questi crimini siano, di fatto, socialmente tollerabili e tollerati. Bisogna che chi si rende responsabile di reati sappia che sconterà tutta la propria condanna. Dobbiamo dire un ‘basta’ deciso, non con una vuota ed inutile retorica sulla sicurezza, ma con un’azione giudiziaria, politica, sociale e culturale adeguata alla gravità della situazione.”
“Esprimo vicinanza e solidarietà alla ragazza stuprata e ai suoi famigliari, perché la violenza di questi ultimi giorni ha come denominatore comune l’attacco alle donne. L’invito al governo, al ministro dell’Interno e al Sindaco di Roma è di prendere la misura esatta di ciò che sta accadendo,
comprendendo fino in fondo la quantità e la qualità di episodi di violenza nei confronti delle donne.” Lo ha dichiarato Jean Leonard Touadi parlamentare del Pd. “Non è il tempo delle polemica ma della responsabilità. La maggioranza oltre agli spot e alle misure propagandistiche dia risposte efficaci. Va proseguita la strada intrapresa dall’ex ministro Amato con la giunta Veltroni e abbandonata la politica della paura e degli annunci.”

A.Dra da www.partitodemocratico.it

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