Il veto di due Regioni, Lombardia e Sicilia, ha impedito che la Conferenza Unificata, svoltasi giovedì, approvasse le nuove linee guida della Legge 194, tese a consentire una piena ed efficace applicazione della norma.
La Lombardia e la Sicilia, assumendo una posizione strumentale, hanno bloccato l’annunciata approvazione della linee guida per una migliore applicazione della Legge 194. Dimostrando una buona dose di cinismo, le due Regioni hanno accusato la Ministra Turco di aver predisposto un testo arretrato, dal punto di vista sanitario e scientifico, che minerebbe l’autonomia regionale. Affermazioni destituite di fondamento, poiché le linee guida contengono invece la valorizzazione delle diverse esperienze ed iniziative realizzate a livello regionale. A questo punto l’esame delle linee guida sarà affrontato dopo la competizione elettorale. Rimane, tuttavia, lo sconcerto per una scelta politica, non esente da fini elettoralistici, che penalizza nei fatti la tutela della maternità e comprime la libertà delle donne. Positive le affermazioni del Presidente regionale Vasco Errani, convinto che “l’Emilia Romagna e le altre regioni porteranno comunque avanti quelle linee guida”.
Qui di seguito vi allego alcune agenzie stampa:
(ER) ABORTO. ROSSI: OPPORTUNO RIMANDARE DISCUSSIONE DOPO ELEZIONI (DIRE) Roma, 27 mar. – “Solo Lombardia e Sicilia si sono chiamate fuori. Credo che sia opportuno rimandare la discussione a subito dopo le elezioni. Poi, sara’ possibile trovare dei punti di equilibrio”. Cosi’ Enrico Rossi, coordinatore degli assessori regionali alla Sanita’ ed assessore della Regione Toscana, si esprime in merito all’applicazione delle linee guida della legge 194 nelle regioni, dopo che il ministro della Salute, Livia Turco, ha annunciato che verranno trasmesse “comunque alle Regioni”, nella speranza “che le applichino”.
ABORTO: TURCO, CON NO ALLE LINEE GUIDA SICILIA PERDE OCCASIONE = (AGI) – Roma, 27 mar. – La Regione Sicilia “ha perso una grande occasione per fare qualcosa di utile e buono per la sanita’ pubblica”. Cosi’ il ministro della salute, Livia Turco, commenta il parere negativo dato ieri dalla Regione Sicilia, nella conferenza stato-regioni, sulle linee guida per la legge 194. Linee guida che, assicura Turco, verranno comunque trasmesse alle regioni “perche’ le applichino. La legge c’e’ – ha aggiunto, a margine di un convegno sulla salute mentale – si tratta di un atto di indirizzo per una migliore applicazione, che mi auguro tutte le regioni recepiscano”.
ABORTO: REGIONI SPACCATE, NEL CASSETTO LINEE SU 194/ ANSA DOPO NO DI LOMBARDIA E SICILIA SI SCATENA LA POLEMICA POLITICA (ANSA) – ROMA, 26 MAR – Finisce nel cassetto il documento del ministero della Sanita’ che contiene le ‘Indicazioni per una migliore applicazione della legge n.194 del 1978′, la legge sull’aborto, e, come prevedibile, scoppiano le polemiche.
La Regione Lombardia infatti, nella Conferenza Unificata di oggi, non ha modificato la propria posizione, gia’ espressa la scorsa settimana, di opposizione al provvedimento. Una contrarieta’, ha chiarito oggi l’assessore regionale al Bilancio della Lombardia, Romano Colozzi, non dettata da pregiudizi di tipo politico ma dovuta alla non condivisione del documento ‘che e’ fatto male, sbagliato ed incoerente con la 194′ e che toglierebbe, a suo dire, prerogative alle Regioni che hanno gia’ emanato le proprie linee guida, come la Lombardia ha fatto.
Oggi, peraltro, alla posizione della Lombardia sarebbe affiancata anche la Regione Siciliana. Il sottosegretario Serafino Zucchelli, che oggi in Conferenza Unificata ha rappresentato il ministero della Sanita’, ha invece parlato senza mezzi termini di una contrarieta’, da parte della Lombardia, di tipo strettamente politico e ha detto che in sede tecnica era gia’ stato raggiunto un sostanziale accordo. ‘Il nostro e’ un buon documento – ha osservato il sottosegretario, parlando con i giornalisti – ma avrete letto anche voi le dichiarazioni di questi giorni rilasciate sul tema del presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Ha pesato la politica, ha tolto serenita’ di giudizio, questi sono temi che vengono strumentalizzati in campagna elettorale. Noi abbiamo apprezzato le linee guida emanate dalla Lombardia e abbiamo scritto questo documento per indicare una strada alle Regioni piu’ ‘sedute’, la Lombardia non e’ certo tra queste; in genere sono ‘sedute’ le Regioni del sud, ma non solo’.
Dura la critica arrivata anche dal ministro per gli Affari Regionali, Linda Lanzillotta. ‘Il documento da approvare era importante e complementare alle linee guida emanate dalla Regione Lombardia, la cui posizione sull’argomento e’ strumentale e politica’. Il ministro ha posto il problema di una riforma delle Conferenze che permetta di poter deliberare a maggioranza, ‘altrimenti il rischio e’ che a prevalere siano ragioni politiche e non istituzionali’. Anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, ha parlato di un parere ‘negativo politico della Lombardia’.
Piu’ cauto il coordinatore degli assessori regionali alla Sanita’, Enrico Rossi, il quale si augura che sul tema sia possibile tornare a discutere ‘con piu’ pacatezza, dopo il 13 aprile’. E il tema ha scatenato altre reazioni politiche: per Luca Volonte’, capogruppo Udc alla Camera, ‘grazie a Cuffaro e Formigoni è stato sventato il complotto ordito in questi mesi da parte del ministro uscente Livia Turco e della sua consigliera Maura Cossutta, che con nuove linee guida volevano stravolgere la legge 194 e favorire esplicitamente le forme piú subdole di infanticidio’.
‘Che tristezza! Un capolavoro di cinismo’. E’ il commento del ministro per i diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini.’Il Presidente Formigoni – prosegue – ha fatto da apripista ma, a seguito, si è collocato Cuffaro, un esponente di quella politica che, dietro gli inni alla vita, ha prodotto illegalità, cattiva sanità e indifferenza nei confronti della mancanza di lavoro per le donne’.
Aborto: regioni in disaccordo, saltano linee guida su legge 194 Roma, 26 MAR (Velino) – Nessun accordo in Conferenza Unificata sulle “Indicazioni al fine di una migliore applicazione della legge n. 194/78, di una miglior tutela della salute sessuale e riproduttiva e sulla appropriatezza-qualita’ nel percorso della diagnosi prenatale”. Le linee guida sulla legge che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza non superano lo scoglio delle regioni, Lombardia e Sicilia in testa. Ad annunciarlo, al termine della riunione, il sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli. “Le Regioni non hanno cambiato la loro posizione – ha detto il vice di Livia Turco – non c’e’ accordo, ognuno resta sulle proprie posizioni”.
Sfuma cosi’ il documento proposto dal ministero della Salute per dare delle linee di indirizzo a livello nazionale.
Capofila della protesta contro il documento elaborato per migliorare la 194 e’ stata la Lombardia, che dopo una polemica a distanza che ha avuto ieri come protagonisti il presidente della Regione Roberto Formigoni e il titolare della Salute Livia Turco, ha ribadito il suo no all’atto di indirizzo. Il parere contrario che la Regione Lombardia ha espresso sulle linee guida attuative della 194, costringendo il governo a non incassare il parere favorevole dalla Conferenza Unificata, “non e’ pretestuoso, ma di merito”.
Cosi’ l’assessore regionale al bilancio della Lombardia, Romano Colozzi, ha respinto le critiche sulla decisione di far arenare il documento messo a punto dal ministro della Salute, Livia Turco. Il ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, ha infatti bollato il “no” della Lombardia come “politico e strumentale”. Il coordinatore degli assessori regionali alla sanita’, Enrico Rossi (Toscana), si e’ invece detto convinto che “subito dopo le elezioni” si riprendera’ “la discussione su questa materia e sara’ possibile trovare dei punti di equilibrio”
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