Siena ha visto una partecipazione di 2000 donne molto convinte e motivate. Donne diverse per esperienza, ma eguali nel desiderio di partecipazione, di voglia di cambiamento del nostro Paese. Anche per questo Siena è stata un incontro intenso per i suoi contenuti, la sua discussione e confronto e per il grande e coinvolgente successo. Una due giorni che ha messo radici solide per costruire il futuro del movimento delle donne in Italia. Ora si sono create le condizioni per realizzare l’obiettivo di tutte le partecipanti presenti fisicamente a Siena o collegate tramite radio e web, e, necessario per il Paese. Condizioni e responsabilità che l’onda straordinaria del 13 febbraio aveva messo in moto. A Siena è partita un’impresa nuova, una sfida complessa e affascinante: costruire la rete di tutti i comitati di donne già esistenti insieme ai nuovi nati con il 13 febbraio, con le singole, e, con tante giovani. Una rete nazionale. Aperta, autonoma, includente. Un movimento organizzato e stabile. In-
sieme per scelta, per convinzione, per essere più forti nell’agire e cambiare. Un modello inedito di organizzazione e partecipazione. Una rete che tiene insieme le differenze.
Differenze che arricchiscono tutte e nessuna esperienza si sente annullata. Differenze che rendono tutte più forti, più radicate nei territori . Una rete di tutte perché c’è bisogno davvero di tutte per costruire quel Paese per donne che tutte vorremmo. Un Paese civile, un Paese rispettoso della dignità e della libertà, dell’autonomia e della differenza delle donne . Un Paese che rimette al centro della sua scelta politica il valore del lavoro per tutti, a partire dal valore per tutti del lavoro delle donne.
Consapevoli che scegliere questa priorità significa molti intrecci e coerenze conseguenti: lavoro-maternità-corpo-differenza. Basta precarietà, basta discriminazioni nel lavoro e nella vita. Significa una cultura e una partecipazione al lavoro qualitativamente diversa. Significa la riforma del’welfare. Significa considerare asili nido e servizi alla persona un investimento della collettività per il proprio benessere generale, per la crescita dell’economia, per uscire dalla crisi, per creare un futuro credibile e per tutti.
Il lavoro culturale, di proposta e iniziativa che ci aspetta dopo quanto già prodotto a Siena, è e sarà la cifra della nostra rete. La sua qualità e la forza della sua costruzione in tutte le realtà. Ciò che è avvenuto a Siena, continua a dimostrare, secondo me, che questo movimento è parte profonda dei mutamenti della nostra società. Non è un fenomeno contingente.
Questo movimento organizzato, questa rete vuole fare politica, vuole contare nella scena pubblica, spostare equilibri, determinare differenti priorità e chiede risposte politiche.
L’Unità 17.07.11