L´orso nel Trentino può anche ritornare, ma solo sotto forma di braciola. È la sintesi programmatica del parlamentare leghista Maurizio Fugatti, che per protestare contro un piano di ripopolamento del plantigrado in quelle valli e in quei boschi (che furono casa sua per millenni) ha indetto un festoso banchetto a base di carne d´orso.
L´iniziativa, che ha attirato sul carnivoro Fugatti anatemi, maledizioni e sberleffi da mezza Italia, da destra e da sinistra, dal governo e dall´opposizione, sembra uscita da un blog satirico sulla Lega: la caricatura del leghismo prevede, appunto, omoni beceri e dai modi selvatici, disposti a disgustare tutte o quasi le sensibilità e le culture sorte negli ultimi due secoli in tutti e cinque i continenti. Già diversi esponenti della Lega (Borghezio, Boso, Gentilini sono solo i primi nomi che vengono in mente) si sono dati da fare per avvalorare questa natura pre-moderna e in qualche caso anche pre-civile del Carroccio. Ma bisogna ammettere che l´idea del banchetto a base di carne d´orso surclassa ogni precedente tentativo di avvalorare l´immagine della Lega come una specie di scherzo della Storia, di imbarazzante anacronismo.
Come può capire anche uno sciocco, mangiare l´orso è un atto che va molto al di là di qualunque polemica sulla caccia o sulla tutela dell´ambiente o sull´alimentazione. È una specie di grossolana bestemmia ai danni di una bestia quasi estinta, sacra per secoli agli europei (cacciatori compresi), mangiata nella notte dei tempi dai cacciatori soprattutto come atto simbolico perché l´orso era il re degli animali prima che il leone (testimonial dell´egemonia cristiana) lo soppiantasse. Tutto questo, naturalmente, sta scritto sui libri e dunque sfugge al deputato Fugatti. Non dovrebbe sfuggirgli, anche perché basta la comunicazione orale per farglielo sapere, il danno che infligge al suo partito e alla sua Regione, e l´aura di goffo, di violento e di ridicolo che circonfonde gli ultimi atti – tutti perdenti – dell´epopea “padana”.
La Repubblica 02.06.11