Gianna Fregonara – Il Corriere della Sera
ROMA — Non c’è ancora un nuovo fascicolo su Alitalia, ma la Procura di Roma sta seguendo con attenzione le indiscrezioni sulla trattativa e la loro possibile incidenza sulle oscillazioni del titolo in Borsa della compagnia di bandiera e attende i risultati di un’eventuale istruttoria da parte dell’autorità di vigilanza. La Consob ha già avviato «un attento monitoraggio » della situazione e, dopo gli inviti al silenzio e alla cautela fatti nei giorni scorsi dal presidente Cardia, l’autorità che vigila sulle società quotate ha chiesto alle aziende coinvolte, in una giornata convulsa, di dare al più presto informazioni ufficiali al mercato.
Alla Procura di Roma al momento resta una sola inchiesta: quella per aggiotaggio aperta l’estate scorsa dopo le oscillazioni anomale del titolo in quel periodo, aggiornata poi con il filone di indagine relativo all’offerta lanciata dai fondi americani Evergreen e Thl.
Ma nel clima infuocato che ieri ha visto le smentite e le precisazioni sull’ultima ipotesi di cordata italiana rilanciata e poi a sua volta smentita da Berlusconi, è il ministro delle Infrastrutture e leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ad aggiungere una nuova polemica: «Presenterò — annuncia — una denuncia alla Procura della Repubblica al fine di accertare se vi siano gli estremi di reato nelle dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul caso Alitalia».
Se la Procura al momento è cauta, Di Pietro è pronto a spronare l’inchiesta. Quello che il ministro vuole sapere dai magistrati è se le dichiarazioni del leader del Pdl «abbiano prodotto alterazioni o turbato il mercato, visto che un giorno sì e l’altro pure egli ha fatto credere che vi fosse una cordata pronta a rilevare la compagnia di bandiera, prima che ci fosse una proposta alternativa concreta e vera. Se vi siano stati — tanto per esser chiari —reati di aggiotaggio e/o insider trading».
he tra Berlusconi e Di Pietro non corra buon sangue non è una novità. Poco prima che il leader dell’Italia dei Valori gettasse il suo tizzone nelle polemiche, era stato il Cavaliere ad essere molto esplicito sul suo avversario: non solo l’ha accusato di essersi laureato grazie ai servizi segreti, ma lo aveva definito un mostro: «Mi fa orrore chi non ha rispetto per gli altri e rovina le persone sbattendole in galera quando sono innocenti. Io ho paura di gente così». E, ricordando che l’Italia dei Valori è alleata del Pd, se la prende anche con Veltroni: «Sono giustizialisti dalla testa ai piedi anche loro».
Polemiche di una campagna elettorale in cui tutti hanno inasprito i toni? Secondo il socialista Enrico Boselli è il momento di raffreddare gli animi: «Penso che si tratti di due attori: uno certamente molto capace (Berlusconi), l’altro mediocre (Di Pietro), che stanno mettendo in piedi una sceneggiata per portare via qualche voto in più».
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