“Sulle tematiche della sicurezza abbiamo bisogno di colmare un ritardo. Per troppo tempo abbiamo lasciato che la parola sicurezza non fosse in cima alle nostre priorità politiche, mentre lo era per la vita dei cittadini”. Parte da qui l’intervento alla Prima conferenza nazionale sulla Sicurezza di Dario Franceschini, capogruppo del PD alla Camera: “Una forza riformista e progressista deve sapere che il tema sicurezza riguarda soprattutto le periferie delle città ed i ceti meno abbienti, per questo il Partito democratico lo considera una importante battaglia e l’ha posto tra i temi programmatici da svolgere, in modo tale che quando andremo al governo saremo pronti.
Di fronte ci troviamo un fallimento del centrodestra che ha enfatizzato e drammatizzato attraverso i media il tema della sicurezza nel Paese. Il governo da un lato ha alimentato l’insicurezza nei cittadini e dall’altro ha fallito totalmente proprio sui temi ‘bandiera’: l’immigrazione e la sicurezza, dimostrato dal dilettantismo di fronte al problema di Lampedusa. Erano partiti con le ronde, che per fortuna il buon senso non l’ha fatte applicare e nel contempo l’esecutivo ha determinato dei tagli lineari nel settore che dimostrano fondamentalmente la debolezza dei ministri nella gestione della questione sicurezza. L’apoteosi della teatralità dell’”operazione immagine” è stata raggiunta in questi giorni, con l’atto finale a Pontida. Domani il Partito Democratico presenterà alla Camera un ordine del giorno al decreto sviluppo e chiederà così un voto dell’Aula contro lo spostamento dei ministeri al Nord. Pontida 2011 e i discorsi che si sono sentiti mi sono sembrati quelli di Abatantuono nel film ‘Attila e gli Unni’ -ha sottolineato Franceschini. Se i ministri hanno tanta voglia di tornare al Nord – ha concluso il capogruppo – lo possono fare e lo faranno il prima possibile, ma senza i loro ministeri.
Due punti sono essenziali per riformare e migliorare la sicurezza in Italia: le spese della sicurezza degli Enti Locali devono essere escluse dal patto di stabilità; il tema del coordinamento diventa fondamentale. Questo in particolare è un invito ad essere più audaci e ad indicare delle prospettive, creando un sistema unitario complementare in cui spariscono le concorrenze tra forze diverse atte alla sicurezza. Inoltre appare necessario un disegno generale dello stato in coordinamento con i sindaci e amministratori locali.
In fine Franceschini ha introdotto un altro tema importante: l’Italia e l’Europa. E’ l’Italia stessa che deve indicare la via per creare una sorta di polizia europea che controlli i confini e aiuti a meglio gestire l’immigrazione nei Paesi europei”.
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