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Modena «Oltre 120 insegnanti in meno». I genitori in piazza Matteotti: «A rischio il tempo prolungato», di Gianpaolo Annese

Settanta insegnanti in meno alle scuole superiori, 42 mancanti alle medie, 11 alle elementari. Solo due posti in più alle scuole d’infanzia (contro i 16 necessari): in tutto 121 posti in meno nelle scuole di Modena e provincia. Il calcolo è del Partito democratico che ieri ha affiancato i genitori nel sit in di piazza Matteotti contro «i tagli del governo» e ha illustrato l’effetto della terza tranche del decreto Gelmini del 2008, «un provvedimento che inciderà pesantemente sulla qualità del sistema scolastico, a causa dell’aumento di alunni per classe, della riduzione del tempo scuola, della mancata attivazione di specifici corsi di studio».
DA alcune settimane il comitato genitori della scuola Galileo Ferraris, l’associazione Città & scuola e il coordinanamento dei Consigli d’istituto e dei comitati genitori delle scuole di Modena e provincia sono impegnati nella campagna ‘Il tempo negato’. «Dal prossimo anno – scandiscono i genitori in piazza mobilitati nella raccolta di firme per cercare di sospendere la decisione dell’esecutivo – i tagli programmati dal governo porteranno all’estinzione del tempo prolungato. Ma non saranno solo le famiglie che avevano optato per questa formula formativa a vedere disattese le loro richieste. L’eliminazione die due pomeriggi settimanali di alcune classi vedrà una riassegnazione dei docenti e una riformulazione dell’offerta formativa che coinvolgerà tutti gli studenti e le loro famiglie». Si sta «minando il futuro del paese taglieggiando l’istruzione e la conoscenza».
LANCIA in resta anche il Pd appunto con le parlamentari Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico che rivolgono un appello anche ai colleghi di centrodestra: «Mettiamo da parte le nostre differenze e chiediamo insieme alle istituzioni competenti di operare per rivedere la politica dei tagli agli organici che dequalifica il nostro sistema scolastico. Non lasciamo cadere nel vuoto l’appello delle famiglie, degli insegnanti, degli studenti».
COME sottolineano «i genitori modenesi che si sono mobilitati – dicono Ghizzoni e Bastico – l’unione fa la forza, e siamo a fianco della loro mobilitazione, pronte ad accogliere anche i colleghi del centrodestra che hanno a cuore la scuola modenese e il futuro delle nostra comunità». Un’azione condivisa «di tutta la comunità locale, dal mondo della scuola a tutte le forze politiche e sociali, può salvare l’offerta formativa

Il Resto del Carlino 19.06.11

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Settemila firme: «Dai tagli non nasce una buona scuola», di Marco Amendola

In poche ore hanno raccolto 1500 firme che hanno di fatto coronato il loro obiettivo di arrivare a 7000. Sono i genitori che ieri pomeriggio in piazza Matteotti hanno posto all’attenzione dei modenesi il brutto momento che sta attraversando la scuola, tra tagli e riduzioni, e che in tutta la provincia vedrà un calo drastico di cattedre e insegnamenti in scuole dell’infanzia, primaria, medie e superiori.
Loro rivendicano una scuola con un’ampia offerta formativa e didattica e che faccia da scudo al disagio sociale: «Ci rivolgiamo non solo ai genitori degli studenti ma a tutta la società modenese e al mondo economico perchè con questi tagli a rimetterci sono soprattutto i ragazzi ma anche le imprese. Poco tempo fa gli studenti venivano del Corni e del Fermi venivano prenotati dalle aziende perché erano sicure di trovare professionalità e competenze, ma questo non sarà più possibile perché la scuola si sta dequalificando», spiega Giuseppe Stefani, responsabile del coordinamento comitati genitori.

I numeri esposti dal comitato sono forti: 8 miliardi in meno alle scuole statali, mancanza di 123 insegnanti, 880 alunni in più. Le classi pollaio sono sempre più vicine e a rimetterci sarà tutto il sistema formativo, con la diminuzione del servizio e della qualità. Una delle strade che sta seguendo il comitato è infatti quella di coinvolgere tutto il mondo politico modenese, dai consiglieri comunali fino ai parlamentari, per arrivare così a fare pressioni unitarie sull’ufficio scolastico regionale. Durante la mattinata erano presenti le due parlamentari del Pd Bastico e Ghizzoni ma per Stefani la scuola non deve essere fatta oggetto di questioni e ideologie politiche: «Tutto il mondo politico – continua Stefani – deve difendere la scuola, come è successo a Castelfranco Emilia e per il liceo musicale Sigonio». In quest’ultimo caso infatti dopo continue manifestazioni e una raccolta di 5500 firme il risultato è stato raggiunto, e quindi il comitato dei genitori è fiducioso e spera anche qui di ottenere risposte e risultati immediati. Ma nel frattempo la contestazione continua, soprattutto per il discorso del tempo prolungato che per il prossimo anno scolastico forse non ci sarà in alcune scuole cittadine come le Marconi Ferraris e altri istituti. La conseguenza sarà che a tanti ragazzi mancherà la possibilità di approfondimento e studio. In questo modo si interrompe un’esperienza che ha radici profonde nel nostro territorio, nata alla fine degli anni settanta e largamente diffusa in tutta la provincia modenese, anche per aiutare e istruire studenti con difficoltà nell’apprendimento, e in una fascia d’età difficile e delicata.

Molti ieri pomeriggio i modenesi, soprattutto genitori, che hanno firmato per difendere la scuola pubblica, dire no ai tagli e difendere l’istruzione. Solo pochi anni fa il sistema scuola a Modena rappresentava un punto di eccellenza a livello nazionale, ma oggi tutto questo è stato messo in bilico. Ma anche ironia. Su un tavolino di fianco alla raccolta firma anche uno spazio dove assaggiare prodotti tipici come salame e lambrusco: »Gli unici tagli che ci piacciono sono quelli del salame», conclude Stefani.

Gazzetta di Modena 20.06.11