In regione la popolazione scolastica aumenta ma il personale continua a calare. È il quadro che emerge dal Report sul sistema educativo in Emilia Romagna stilato dall’Assessorato alla scuola di Viale Aldo Moro. Negli ultimi 10 anni gli alunni complessivi, tra scuola dell’infanzia e istituti superiori, sono aumentati del 26, 6 % (con una crescita media del 2% annuo). Un dato che porta l’Emilia Romagna al primo posto in Italia con 510.316 studenti. All’aumento della popolazione scolastica non è però corrisposto un incremento di insegnanti e personale Ata che invece conta 1500 posti in menoassegnati dal Ministero. Se, infatti, la nostra regione costituisce il 6,5% del sistema educativo italiano, le risorse erogate dal governo sono invece il 6,3% per i docenti e il 6,2% per personale ATA. A queste percentuali si aggiungono poi i tagli agli organici effettuati dalla Gelmini negli 2009-2012 che hanno ulteriormente decurtato 3.771 insegnanti e 2.241 tecnici amministrativi. Uno scenario sconfortante per il mondo dell’istruzione se si tiene conto anche del numero medio di 22,2 alunni per classe, anche questo il più alto in Italia, e del 45,9% di richieste per il tempo pieno, non tutte soddisfatte, nelle scuole primarie. «Avremmo bisogno di circa il 4-5 % di lavoratori in più – commenta l’assessore regionale alla scuola Patrizio Bianchi – avanzeremo questa richiesta al tavolo tra regioni e governo cercando un inversione di rotta in un federalismo che sino ad ora non ha tenuto conto delle vere esigenze di ogni regione». Oltre al tempo pieno, secondo Bianchi, una delle prime cause dell’incremento di studenti è dovuto all’accoglienza di cittadini stranieri -un terzo è di seconda generazione – in cui anche qui la nostra regione svetta a livello nazionale con il 15,7% degli alunni. Altro fattore è poi l’aumento di diffusione degli istituti tecnici professionali frequentati dal 61% della popolazione scolastica emiliano romagnola. Una nota positiva emerge rispetto all’integrazione degli studenti disabili: nonostante il taglio di insegnanti – che porta a una media di un docente ogni 2 alunni portatori di handicap – la regione sopperisce alle carenza di risorse umane tramite i supporti tecnologici per l’apprendimento.
L’Unità 14.06.11
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Emilia Romagna: Scuola, la Regione fa il conto dei tagli “Mancano almeno 2mila docenti”, di Ilaria Venturi
Il Report dell´assessore Bianchi che ieri ha incontrato i precari della Cgil. È LA scuola dei primati: maggior numero di nuovi iscritti – negli ultimi dieci anni gli studenti sono cresciuti di oltre 107mila, il 26,6% contro il 3,4% a livello nazionale – stranieri in aumento, tempo pieno diffuso, maggiore presenza dei ragazzi nei professionali, ma anche 22 alunni per classe, la media più alta in Italia. Anche sui costi, la Regione è da record: 1.495 euro spesi, insieme agli enti locali, per ogni studente in un anno. Eppure la scuola dell´Emilia Romagna, così come viene fotografata dal nuovo Report sul sistema educativo presentato ieri in viale Aldo Moro, è la più bistrattata da Roma. «Sono dati che dovrebbero attribuire alla scuola della nostra regione circa duemila docenti in più», spiega l´assessore regionale alla scuola e università Patrizio Bianchi. «Anche così non sarebbe ripristinata la situazione precedente ai tagli, ma ci sarebbe consentito di avere una situazione più gestibile». La trattativa per ottenere cattedre in più è ancora aperta. Ma difficilmente il prossimo anno cambieranno le cose. «Ciò che vogliamo però – insiste Bianchi – è un nuovo sistema di ripartizione degli organici a livello nazionale, con criteri uguali per tutti e regole chiare e trasparenti». Il Report è nato proprio per sostenere le richieste della Regione. «Abbiamo fatto in modo – spiega l´assessore – che tutti avessero sotto i propri occhi i numeri, per un dibattito cosciente e informato», e per mettere un punto fermo nella discussione nazionale sul processo di realizzazione delle modifiche introdotte dal titolo V della Costituzione.
Sono 510.316 gli alunni che frequentano le scuole statali in Regione. Il sistema educativo regionale rappresenta il 6,5% di quello nazionale. Tuttavia – evidenzia il Report – dal Ministero viene assegnato all´Emilia Romagna il 6,3% dell´organico docente e il 6,2% del personale tecnico amministrativo: in pratica 1.500 posti in meno, a cui si devono aggiungere i tagli agli organici avvenuti nel 2009-2012 (meno 3.711 docenti e meno 2.241 bidelli e segretari). La scuola dell´Emilia Romagna ha anche la più alta percentuale di immigrati, circa il 16%. «Abbiamo scelto l´accoglienza», rivendica con orgoglio Bianchi che ieri ha incontrato anche il Coordinamento precari della Cgil per affrontare l´emergenza precarietà nella scuola e nelle università e chiedere al Ministero più posti di ruolo.
La Repubblica 14.06.11