La casa sfugge ancora al fisco e pesa sempre di più sulle tasche degli inquilini. Il doppio allarme arriva dalla Cgil, che ha sfornato gli ultimi dati sull’evasione e sull’emergenza abitativa per le fasce più deboli. Proprio nel giorno in cui scatta la possibilità per gli affittuari di denunciare i proprietari che non dichiarano l’importo delle locazioni, a cui saranno applicate supersanzioni, introdotte con l’avvio della cedolare secca (l’aliquota piatta al 21% o al 19% in caso di contratti concordati).
DRAMMA ABITAZIONE «Il settore della casa vive una situazione drammatica, da un lato l’Istat ci dice che il15%delle famiglie italiane che vivono in affitto, circa 500 mila, non riescono più a pagarlo, da un altro lato l’83,7% dei redditi immobiliari evade il fisco. Serve una rivoluzione culturale per il settore abitativo che è un’infrastruttura fondamentale per far funzionare il Paese». Così il segretario nazionale del Sunia Daniele Barbieri, intervenendo a Firenze all’assemblea regionale del sindacato degli inquilini. A dare la cifra complessiva delle abitazioni con affitti in nero è Laura Mariani, responsabile delle politiche abitative della Cgil. «Dalle cifre dell’Agenzia del Territorio si deducono 500mila affitti non dichiarati – spiega Mariani – Ma a quella cifra vanno aggiunti i finti comodati, gli immigrati irregolari, le locazioni estive. Aggiungendo questi casi, la cifra raddoppia a un milione ». Insomma, il nero è ancora dilagante, tanto che la Cgil continua a protestare contro l’avvio della cedolare, che si traduce in un costoso regalo ai proprietari più ricchi senza alcuna contropartita per gli inquilini in difficoltà. Un costo di oltre un miliardo di euro destinato ai proprietari. Quanto all’emersione attesa dalle nuove norme (che prevedono sì supersanzioni, ma dopo un periodo di mini-sanatoria per mettersi in regola), mancano ancora dati precisi, ma l’Agenzia del territorio annuncia solo «lunghe code agli sportelli».A fronte di un milione di affitti evasi, non sembra un gran risultato. Barbieri si concentra su quel mezzo milione di famiglie che ha difficoltà a pagare l’affitto, cioè che si ritrova a spendere per l’abitazione oltre il 40%del reddito, soglia definita critica dagli esperti. Il leader del Sunia ha ricordato come «il fondo sociale per l’affitto, che era uno degli strumenti importanti per alleviare il disagio delle famiglie più povere, è passato da 360 milioni di euro del 2000 a 14 milioni che saranno stanziati nel 2013». È un «delitto», ha aggiunto, che «non sia stato creato l’osservatorio nazionale sulla casa, perché senza conoscere la domanda non si può programmare, stanziare risorse o fare leggi per soddisfare il fabbisogno abitativo.
L’Unità 08.06.11