Rivolta dei presidi delle medie. “No a un´altra prova scritta obbligatoria, esame a rischio”. Bufera sugli esami di terza media. A meno di tre settimane dal loro avvio, il ministero dell´Istruzione emana una circolare che, contrariamente agli anni precedenti, impone alle scuole di organizzare una prova scritta autonoma per la seconda lingua comunitaria. E i presidi insorgono. Al ministro Mariastella Gelmini fanno sapere forte e chiaro che non ci stanno.
Sostengono che le scuole potrebbero andare incontro a difficoltà per una prova alla quale non sono stati preparati per tempo. A scendere in campo contro la circolare del 26 maggio è la più importante associazione di dirigenti scolastici italiana: l´Anp. Con una lettera inviata al ministero di viale Trastevere lo scorso primo giugno, l´Associazione nazionale presidi chiede il ritiro del documento. «Si chiede – si legge nella lettera firmata dal presidente, Giorgio Rembado – di valutare l´opportunità di diramare una nota integrativa che consenta agli istituti scolastici di gestire l´esame di Stato 2010/11 secondo le deliberazioni già assunte dai rispettivi collegi docenti».
Il perché è presto detto. Le scuole dovrebbero modificare in fretta e furia le deliberazioni assunte a settembre. Inoltre, spiega la missiva, «si vedrebbero costrette ad introdurre una seconda prova scritta ex abrupto, senza che gli alunni abbiano avuto modo di esercitarsi in modo adeguato in tal senso e con evidente pregiudizio per l´esito finale dell´esame».
La questione tocca i destini di quasi 580mila ragazzi che frequentano la terza media, i quali all´ultimo momento si vedrebbero costretti a svolgere anziché quattro, cinque scritti: Italiano, Matematica, Inglese, Francese / Tedesco / Spagnolo e prova nazionale Invalsi. E le ripercussioni potrebbero essere pesanti anche sul voto finale, visto che nella stessa circolare il ministero precisa che proprio il voto finale deve scaturire dalla media aritmetica di quelli «ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità».
Niente media ponderata, quindi. La decisione in extremis di viale Trastevere è dettata dal fatto che essendo “l´insegnamento della seconda lingua ormai giunto a sistema in modo generalizzato, la fase transitoria e sperimentale è da ritenersi superata. Pertanto, si ravvisa l´opportunità che il collegio dei docenti preveda anche per la seconda lingua straniera un´autonoma valutazione all´interno dell´esame di Stato, al fine di garantire pari dignità ai due insegnamenti”.
L´insegnamento generalizzato della seconda lingua comunitaria venne introdotto nel 2004/2005. E dopo due anni fu oggetto di valutazione all´esame finale. Ma fino all´anno scorso le scuole potevano scegliere tre strade: prova scritta di Inglese e valutazione della seconda lingua nell´ambito del colloquio; unica prova scritta per entrambe le lingue straniere, con voto unico; prove scritte distinte per le due lingue straniere. E adesso?
La Repubblica 04.06.11