A pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni amministrative di Milano, in attesa di sapere chi sarà il prossimo sindaco tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti, il governo ha intanto preparato un regalo finanziario per Palazzo Marino. In questi giorni dovrebbe essere annunciato dal ministero dell’Economia un trasferimento statale per 110 milioni alla città meneghina, probabilmente giustificato con la necessità del Comune scelto per l’Expo di potenziare gli investimenti e realizzare le infrastrutture.
In realtà queste risorse a Palazzo Marino farebbero comodo anche per sistemare il bilancio 2011, che a fine anno rischia di essere molto meno ottimistico rispetto a quanto preventivato a gennaio. All’appello potrebbero infatti mancare gli 87 milioni derivanti dalla vendita del fondo immobiliare, più altri 20 milioni di dividendo Atm (la controllata comunale che si occupa del trasporto pubblico). Questo significa che le minori entrate per 148 milioni di euro complessivi – dovuti ai mancati trasferimenti statali e regionali e alla mancata proroga del Cip6 – non potranno essere compensati, cosicché la contabilità annuale alla fine dell’anno potrebbe avere un segno meno.
Il fondo immobiliare, che raccoglie alcune proprietà immobiliari del Comune (comprese case per utenza privata) non riesce a trovare acquirenti. Doveva essere un modo per dismettere beni non utilizzati e recuperare risorse (tanto che è già stato creato un fondo immobiliare 2), ma piazzarlo sul mercato non è semplice: dopo 4 tentativi andati male – di cui l’ultimo lo scorso 31 marzo – il Comune di Milano si è praticamente rassegnato a vedere le gare deserte. A gravare sul fondo c’è peraltro un ricorso al Tar da parte del Sicet (il sindacato degli inquilini) relativo a due appartamenti, e quindi la giunta comunale, prima di cercare possibili compratori, ha deciso ormai di aspettare la decisione del tribunale amministrativo regionale. Morale: nel 2011 il fondo immobiliare dovrebbe dare ben pochi frutti.
Per quanto riguarda la partecipata Atm, Palazzo Marino si è visto costretto ad anticipare al 2010 il dividendo di 20 milioni previsto per il 2011, dato che nemmeno il bilancio dello scorso anno godeva di ottima salute. Pertanto quest’anno la società di trasporto pubblico non garantisce alcuna risorsa.
Nel 2011, infine, Milano non potrà contare nemmeno sugli oneri di urbanizzazione che aveva ottimisticamente inserito tra le entrate: ben 170 milioni dovuti all’approvazione del nuovo Piano di governo del territorio. Il Pgt, però, approvato tre mesi fa, non è stato ancora pubblicato, quindi di fatto per il momento non produce nessun risultato concreto; inoltre serviranno anche diversi decreti attuativi per renderlo veramente operativo. Lo slancio di ottimismo sulle ricadute finanziarie del Piano di governo del territorio rischia dunque di rimanere vano per l’anno in corso.
In sostanza, i mancati trasferimenti si potrebbero rapidamente trasformare in buco da 148 milioni di euro. Ma il governo potrebbe dare una mano a sistemare i conti milanesi con un’iniezione di liquidità da 110 milioni.
Il Sole 24 Ore 25.05.11