attualità, partito democratico, politica italiana

"Al voto per le città pensando all'Italia e all'urgenza di una svolta", di Marina Sereni

Torino, Milano, Bologna, Napoli, Cagliari, Latina, Siena, Lucca, Macerata… Tante città e province sceglieranno sindaci e presidenti nella tornata del 15 e 16 maggio, ed eventualmente nei ballottaggi delle settimane successive. Il voto cade in un momento difficile: i problemi economici e le preoccupazioni per il lavoro sono ancora grandi, l’Italia fatica più degli altri Paesi europei ad imboccare la strada della ripresa e il dibattito politico e istituzionale mostra una distanza siderale dalle domande concrete della maggioranza delle persone, delle famiglie, delle imprese. Dopo una settimana di contorcimenti sulla politica estera (da cui Pdl e Lega sono usciti con una mozione fasulla) il Consiglio dei Ministri di ieri ha varato il cosiddetto Decreto sviluppo. Era previsto: per l’ultima settimana di campagna elettorale bisognava tirar fuori il “coniglio dal cilindro”. Dovremo leggere molto bene ciò che il Governo ha inserito in questo provvedimento. Pagine e pagine di rinvii ad altre norme (sotto la voce della semplificazione!)intervengono su materie molto delicate e complesse come le regole in materia di appalti e la gestione di alcuni beni demaniali (coste e arenili in primis). La legge contro la corruzione e’ rimasta nel cassetto, mentre ciclicamente il Governo cerca – sempre con un decreto d’urgenza – di mettere le mani sul codice degli appalti, come se non avessimo già sperimentato gli effetti devastanti della logica dell’emergenza e delle “deroghe” dalle regole. Sullo sviluppo propriamente detto siamo alla riproposizione di misure parziali e insufficienti, utili pero’ per fare un bel po’ di propaganda. Da oltre due anni il Pd insiste sulla necessita’ di ripristinare il credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca e innovazione e che assumono giovani e donne. Il credito d’imposta c’e’ ma non le risorse per finanziarlo! Che senso ha? Come funzionerà?
Nello stesso Consiglio dei Ministri e’ stato licenziato il decreto legislativo che, contraddicendo il voto sulla risoluzione del Pd approvata all’unanimità alcune settimane fa, taglia gli incentivi per le imprese che si stanno sviluppando nel settore delle energie rinnovabili, imprese che assumono e investono sulla ricerca!
Ma in campagna elettorale (come in amore) tutto e’ concesso: l’esercito a Napoli per far dimenticare che il problema dei rifiuti e’ ancora li’ in tutta la sua gravita’, le promesse sui precari della scuola dopo aver negato per mesi che esistesse il problema, la quarta edizione del Piano Casa, perfino il recupero di misure del governo di centrosinistra (dalla portabilita’ dei mutui al credito d’imposta) che Tremonti aveva cancellato… e soprattutto la nomina di nove sottosegretari per garantirsi (almeno fino ai ballottaggi) il voto dei deputati “responsabili”!
Temo che la mossa – ancorché scoperta agli occhi di un elettore avvertito e informato – diventerà oggetto di una mega-campagna di dis-informazione gia’ iniziata in queste ore. Ogni trasmissione tv, ogni spazio radiofonico, ogni telegiornale parleranno del decretone sviluppo. E possiamo giurare sul fatto che faranno di tutto per far entrare nelle case degli italiani un messaggio positivo, magari generico e confuso ma positivo.
Come rispondiamo? Dal fisco al lavoro alle liberalizzazioni il Pd e le opposizioni hanno presentato in questi anni idee e progetti realistici e credibili puntualmente bocciati dalla maggioranza! Non dobbiamo sprecare nessuna occasione per smascherare il Governo, per denunciare la loro incapacità e per spiegare le nostre proposte.
Con le televisioni, i giornali, internet e tutti i mezzi di comunicazione di massa. Ma anche attraverso una campagna più capillare possibile, con il contatto diretto, andando per mercati, davanti agli uffici e alle fabbriche. Non dimentichiamoci mai che i cittadini decidono per chi e come votare spesso ascoltando un amico, un parente, un conoscente. Mai come ora tanti sono gli incerti e i delusi, del centrodestra e della politica in generale. Andiamoli a cercare, non diamo nulla per scontato, moltiplichiamo le telefonate, i piccoli incontri, i banchetti per strada. Sono convinta che il 15 e 16 maggio può venire dagli elettori un messaggio di cambiamento, un segnale per avviare finalmente una stagione di rinascita per l’intero Paese.

www.areadem.info