Al senato il governo parla di «errore tecnico» in riferimento alla riforma del decreto Milleproroghe. Una nuova puntata nella telenovela del sistema di valutazione che dovrà decollare dal prossimo anno. La riforma delineata dal decreto Milleproroghe si regge su tre gambe: l’Indire, per il sostegno alla didattica, l’Invalsi, per la valutazione degli studenti, e il corpo ispettivo, a cui compete giudicare gli sviluppi di ogni singola scuola. Ma al senato è venuto fuori quanto alcuni sospettavano sin dalla prima lettura della norma, ovvero che il sistema si regge su una gamba che non esiste. Si tratta dell’Indire, chiuso con la Finanziaria del 2007, e ad oggi dunque non più nell’esercizio delle funzioni di supporto che il Millproroghe richiama senza ististuire ex novo l’istituto. Cosa che sarebbe necessaria visto che l’istituto non esiste. A sollevare il problema la commissione cultura del senato, alle prese con il parere sul regolamento di istituzione dell’Ansas, l’agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, che proprio il decreto Milleproroghe, nel definire il nuovo sistema di valutazione, proroga in vita per un altro anno, confermandone dunque la successiva soppressione. E insomma, i senatori erano chiamati a esprimersi su un’agenzia che dovrà chiudere i battenti per lasciare il posto a un istituto che però non esiste. «Il governo deve chiarire cosa intende fare», commentare il relatore del parere, il senatore pdl Franco Asciutti, «per superare le contraddizioni giuridiche che lo stesso esponente del governo ha ammesso che ci sono». Il rappresentante del governo è il sottosegretario all’istruzione, Giuseppe Pizza, che ha commentato il richiamo dell’Indire nel Milleproroghe come una svista, «un errore tecnico». Ecco che allora nel dare parere favorevole, la maggioranza (con l’astensione dell’opposizione e non il voto contrario) ha chiesto che «si superi la contraddizione sulle sorti dell’Agenzia, alla luce della modifica accolta al cosiddetto decreto legge milleproroghe, che richiama il soppresso Indire quale articolazione del sistema nazionale di valutazione scolastica». E non finisce qui, perché il parere mette per iscritto a futura memoria quanto dichiarato dal sottosegretario Pizza: «Pur prendendo atto delle dichiarazioni rese dal rappresentante del governo in commissione, secondo cui si tratta di un errore tecnico, resta da chiarire se è intenzione del governo attribuire all’Ansas anche compiti di valutazione ovvero modificare diversamente la norma sul milleproroghe». Insomma, c’è bisogno di un ritocchino. Il più semplice è quello di affermare che è proprio l’Ansas a svolgere il ruolo assegnato all’Indire nel nuovo sistema di valutazione. È però necessario decidere quale sia la strada giuridica migliore da percorrere per farlo. Ovvero se serva un ulteriore passaggio legislativo con norma primaria oppure una disposizione interpretativa nel decreto di attuazione che dovrebbe, nel giro di 60 giorni, declinare le funzioni dei tre soggetti del sistema e gli standard di valutazione a cui si dovranno attenere. Una decisione da soppesare con attenzione, senza fare nuovi errori, per evitare che in sede di controllo la magistratura possa cassare il provvedimento attuativo.
Italia Oggi 08.03.11