Fulvio Totaro – La Repubblica
ROMA – Cresce il numero degli occupati e cala la disoccupazione, ma aumentano le persone che hanno smesso di cercare un lavoro. E per le donne e i giovani, soprattutto al Sud, la disoccupazione resta un problema non risolto.
Mostra diverse sfaccettature l´indagine dell´Istat sul mercato del lavoro in Italia. Secondo l´Istituto di statistica, nel quarto trimestre del 2007 il numero di occupati è cresciuto dell´1,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2006, 308 mila occupati in più, grazie anche ai 201 mila nuovi lavoratori stranieri. Diminuisce il numero dei disoccupati, anche se tra i giovani la disoccupazione è in aumento: dal 22,6% del quarto trimestre 2006, all´attuale 23,2%.
Nella media del 2007 il tasso di disoccupazione generale è sceso al 6,1%, dal 6,8% del 2006 ed è il dato più basso degli ultimi 15 anni. Un dato che però nasconde la realtà più articolata del mondo del lavoro. La disoccupazione è diminuita soprattutto al sud: l´1,2% in meno rispetto al 2006, ma nelle regioni del Mezzogiorno è ancora all´11%, quasi il doppio della media nazionale. Per le persone fino a 24 anni il tasso di disoccupazione è del 20,3%, per i giovani del Sud arriva al 32,3%. La disoccupazione femminile, diminuita dello 0,9% nel 2007, è al 7,9%, ma per le giovani donne arriva al 23,3%.
L´anno scorso gli occupati sono aumentati complessivamente dell´1%, 234 mila lavoratori in più rispetto al 2006, ma è una crescita dimezzata rispetto a quella del 2006, quando l´occupazione era aumentata di 425 mila unità rispetto al 2005. L´occupazione è cresciuta dell´1% al Nord e del 2,5% nelle regioni centrali, mentre al sud è rimasta invariata. Sono aumentati soprattutto i lavoratori dipendenti (+1,5%) mentre gli autonomi sono diminuiti dello 0,3%. Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni è arrivato nel 2007 al 58,7%. Sono diminuiti i lavoratori nell´agricoltura (-5,9%), aumentati quelli dell´industria (+0,4%) e dei servizi (+1,4%).
Oltre ai disoccupati è diminuito anche il numero di persone in cerca di occupazione: 10% in meno rispetto al 2006, un calo registrato soprattutto nelle regioni del Sud, dove l´Istat registra «consistenti fenomeni di rinuncia alla ricerca attiva di lavoro». Sono aumentati invece gli “inattivi”, tra i quali l´Istat inserisce le persone che non cercano più lavoro. Rispetto al 2006, l´aumento è dell´1,1%.
La crescita degli inattivi è localizzata nelle regioni del centro (2,5%) e nel Mezzogiorno (1,8%). Continua ad aumentare il numero delle donne inattive: al sud sono 4 milioni e mezzo, l´1,3% in più del 2006. «Il tasso di occupazione delle donne nel nostro paese è il penultimo dell´Europa a 27» dice Giorgio Santini. Secondo il segretario confederale della Cisl il prossimo governo dovrà affrontare «d´intesa con le parti sociali, le vere precarietà del nostro mercato del lavoro: giovani, donne e over 50».
Per il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni dai dati dell´Istat emergono «tendenze importanti», come la prevalenza, nel 2007, di assunzioni a tempo indeterminato tra i nuovi occupati, ma resta «il grave dato degli inattivi». E l´occupazione resta il problema più sentito dagli italiani. Secondo un sondaggio Ipsos, il 45% degli intervistati mette la questione del lavoro al primo posto tra le preoccupazioni.