“Voler mettere sullo stesso piano, su un piano di pari dignità, partigiani, militari e deportati con i repubblichini di Salò, non urta soltanto per ragioni storiche, ma contrasta con le ragioni politiche e morali che sono alla base della nostra Costituzione e rischia un grave sovvertimento della memoria del nostro Paese: per questo ci opporremo con tutta la nostra fermezza al progetto di legge 1360, a prima firma Barani, affinché non venga legittimato, con un atto ufficiale dello Stato l’adesione alla Repubblica sociale e la collaborazione con il nazismo”. Lo ha detto Marina Sereni, intervenendo al convegno organizzato dall’ANPI “ Totalitarismo e democrazia”, per l’apertura della campagna contro il pdl che si propone, con l’istituzione dell’ ”Ordine del Tricolore” di equiparare partigiani e repubblichini.
La vicepresidente dei deputati del PD, parlando a nome del Gruppo e dei parlamentari Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Raffaella Mariani, Andrea Orlando, Jean Léonard Touadi e Walter Verini, presenti al convegno, ha voluto sottolineare come la battaglia dei democratici nelle aule parlamentari e nel Paese non sia finalizzata soltanto alla difesa delle ragioni storiche e della memoria collettiva, ma è “un dovere che abbiamo di fronte alle nuove generazioni”.
Il Pd, dunque, ha concluso Sereni, partecipa alla campagna dell’Anpi perché non passi l’equiparazione tra “vittime e carnefici, tra coloro che hanno speso la propria vita per affrancare l’Italia dalla dittatura fascista o sono stati deportati nei campi di concentramento e coloro che hanno scelto, anche dopo la caduta del fascismo di schierarsi e combattere per la Repubblica di Salò e quindi per i nemici (così la Cassazione ha definito i repubblichini)”.
Network PD, 13 gennaio 2009