Dopo la Consulta, il ministero è a caccia di una soluzione. L’emendamento Pittoni non basta.
Letteralmente non sanno che pesci prendere. I vertici del ministero dell’istruzione sono alla ricerca disperata di una soluzione che accontenti tutti e che eviti di dover rifare in corso d’anno le graduatorie e dunque le asunzioni. Va accontenta la Consulta, che ha bocciato l’inserimento in coda alle graduatorie dei docenti perché non meritocratico; la Lega Nord, e con essa la burocrazia scolastica, che spinge perché non si riaprano tutte le graduatorie per gli inserimenti a pettine e non ci siano scavalcamenti di posizioni.
E poi, i docenti che hanno fatto ricorso e avevano buone chance di essere assunti con il pettine e ora rivendicano quelle assunzioni; ma anche chi è stato assunto grazie al blocco delle code e ora rischia di vedersi, non per sua colpa, tolto il posto a favore di altri. In tutto ciò, il decreto a cui si dovrebbe tornare, dopo l’annullamento della Consulta, non c’è più. Un bel ginepraio, giuridico e amministrativo, a cui l’emendamento della Lega Nord, che congela l’aggiornamento delle graduatorie per un anno, è in grado di mettere solo un pezza parziale. L’inventore delle code nelle graduatorie dei precari è stato l’ex ministro Beppe Fioroni, con lo scopo di renderle a esaurimento, e al tempo stesso di comporre due interessi diversi: quello dei prof di muoversi da una provincia all’altra e quello di non vedersi continuamente scavalcati nelle proprie posizioni e nelle proprie attese dai trasferiti. Ma l’inserimento in coda ora è incostituzionale. Questa mattina ci sarà un primo vertice con i sindacati, per capire quali strategie mettere in campo nella difesa delle varie prerogative del personale. Nelle stesse ore arriverà al senato il maxiemendamento sostitutivo del Milleproroghe, che dovrebbe riproporre anche la proposta della Lega, primo firmatario Mario Pittoni, già approvata in commissione. L’emendamento consente, fatte salve le prerogative di chi poteva essere assunto con l’inserimento a pettine, di congelare le gradtuorie ancora per un anno. I nuovi ingressi post Consulta, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, non dovrebbero essere più di un migliaio. Due le possibilità: assumere subito i prof beneficiari della sentenza della Corte costituzionale, anche in soprannumero rispetto alla classe di concorso, oppure farlo a decorrere dal prossimo anno sulla base del turn over. Per tutti gli altri, scatterebbe il congelamento della posizione per un anno ancora. Il tempo per rifare la disciplina del reclutamento in senso regionalista e superare definitivamente il problema delle graduatorie a esaurimento. Un reclutamento che la proposta del Carroccio prevede avvenga in via legislativa e non più regolamentare. In coda, l’emendamento non risparmia una nuova nota protezionistica: dal prossimo anno, per le supplenze brevi, si prevede che i docenti potranno fare domanda solo presso una scuola della stessa provincia prescelta per la graduatoria e esaurimento.
da ItaliaOggi 15.02.11