attualità

Donne, ora si va in piazza

Superato il giro di boa delle 60mila firme in una settimana su Unita.it, le “madri, nonne, figlie, nipoti” chiamate a raccolta da Concita De Gregorio su queste pagine scendono in strada a manifestare. L’appuntamento è per domani, sabato 29 gennaio alle 15, in piazza della Scala, a Milano. Un assaggio di quella che sarà la mobilitazione nazionale il 13 febbraio, “Se non ora quando”, a cui l’Unità aderisce con il direttore Concita De Gregorio. Una mobilitazione, quella di Milano, per ridare dignità all’Italia, come scrivono le promotrici: «Con un simbolo da condividere: una sciarpa bianca del lutto per lo stato in cui versa il Paese. E uno slogan: ‘Un’altra storia italiana è possibile’. Ci saremo con le nostre facce. Appuntandoci sulla giacca una fotocopia della nostra carta di identità con su scritto chi siamo: cassaintegrate, commesse, ricercatrici precarie, artiste, studentesse, registe, operaie e giornaliste». Un appuntamento che anticipa, dunque, la grande giornata di mobilitazione indetta per il 13 febbraio in tutte le grandi città italiane. «Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato – scrivono le promotrici – legittima comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni. Chi vuole continuare a tacere lo faccia assumendosene la pesante responsabilità. Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora, quando?» All’appello si può aderire inviando una mail a mobilitazione. nazionale.donne@gmail.com. Tra le firmatarie: il segretario della Cgil Camusso, le parlamentari Turco, Bongiorno e Perina.

www.unità.it

******

Donne in piazza il 13 febbraio
“Se non ora, quando?”

Una mobilitazione al femminile per difendere la dignità di chi lavora, si impegna e si sacrifica per la famiglia. Appuntamento in tutte le città italiane contro “la ripetuta rappresentazione come oggetto di scambio sessuale”. Moltissime adesioni, dalle Comencini all’onorevole Bongiorno

Donne in piazza il 13 febbraio “Se non ora, quando?” Flash mob a Torino contro Berlusconi9. Un appello ad una giornata di mobilitazione nazionale, lanciato pensando alle donne che lavorano, creano ricchezza, studiano o sono in cerca di un lavoro, si sacrificano prendendosi cura di figli, mariti, genitori anziani. E non ce la fanno più, perché “questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale offerta da giornali, televisioni, pubblicità”. Una situazione non più tollerabile, che esige una presa di posizione, una scossa. Per questo, l’appuntamento è per il 13 febbraio in tutte le città italiane: un’iniziativa al femminile per far sentire la propria voce. E “chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale”.

Quello che emerge dalle cronache quotidiane, in pieno affaire Ruby, è “un modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, che incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni”, dicono le organizzatrici della mobilitazione. “Se non ora, quando?”, chiedono.

Hanno firmato diverse personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica, oltre ad associazioni e movimenti: fra le altre,
Francesca e Cristina Comencini, Rosellina Archinto, Gae Aulenti, le scrittrici Silvia Avallone e Michela Murgia, Lorella Zanardo e Rosetta Loy, Clara Sereni e Valeria Parrella, l’onorevole Giulia Bongiorno (Fli) e la capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, il segretario della Cgil Susanna Camusso, l’editrice Inge Feltrinelli, il direttore del Secolo d’Italia Flavia Perina, le attrici Margherita Buy, Angela Finocchiaro, Laura Morante, Lunetta Savino, Maria Bonafede della chiesa Valdese e Suor Eugenia Bonetti, Licia Colò, Claudia Mori.

La mobilitazione è partita oggi e per aderire e avere informazioni, si può scrivere a questo indirizzo email 1. Per non dover più tollerare, dicono le promotrici, “una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici”. Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano, dicono ancora, “stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione. Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza”.

L’idea della mobilitazione per difendere il valore della dignità non è una cosa solo per donne: “Diciamo agli uomini: Se non ora, quando? E’ il tempo di dimostrare amicizia verso le donne”.

www.repubblica.it

2 Commenti

I commenti sono chiusi.