attualità, politica italiana

"Perché gli italiani tollerano l'edonismo di Berlusconi? Se ne discute sul New York Times", di Elysa Fazzino

“Perché gli italiani – soprattutto le donne – hanno tollerato le buffonerie di Berlusconi per così tanto tempo? C’è un punto critico per gli italiani?”. E’ quanto si domanda il New York Times nell’introdurre un dibattito online su “Decadenza e democrazia in Italia”. La discussione si allarga dal premier al paese che lo appoggia: “Cosa ci dice sugli italiani la tolleranza che hanno per l’edonismo di Berlusconi?”, incalza il Nyt. Le opinioni, ospitate nella rubrica “Room for Debate”, tentano di fare luce sul fenomeno.
L’élite italiana preferisce Berlusconi, sostiene Federico Varese, docente di criminologia all’Università di Oxford. La gente comune avrà anche raggiunto il punto di saturazione, ma “non l’élite economica, sociale e politica”. A suo parere, per lo più, i leader imprenditoriali “preferiscono tuttora il governo Berlusconi piuttosto che uno guidato dalla sinistra”. E il Vaticano “è stato molto timido nella sua critica”.

Chiara Volpato, docente di psicologia alla Bicocca, sottolinea il ruolo “decorativo” delle donne nei media di Berlusconi. In una società dove le donne svolgono un ruolo subordinato, “alcune donne cercano di migliorare la qualità della vita instaurando relazioni con uomini di potere”. Gli italiani sono “profondamente cinici” sui loro leader politici – afferma Alexander Stille, autore de “Il sacco di Roma” – e non hanno mai pensato che la condotta “privata” di un politico possa avere serie implicazioni pubbliche. Ma adesso potrebbero non perdonarlo più. L’ossessione nell’attaccare la magistratura e nel forgiare leggi sull’immunità per proteggersi “ha paralizzato il Parlamento e creato la fondata impressione che i suoi affari personali siano al di sopra di ogni altra considerazione. E questo è un peccato che gli italiani potrebbero non perdonare”.

Il problema – sottolinea il corrispondente de La Stampa Maurizio Molinari – è la mancanza di opzioni politiche: l’opposizione è “incapace di sfidarlo su questioni calde come l’occupazione, l’immigrazione e l’energia”. Eloisa Morra, che scrive per Women’s International Perspective, fa notare che Berlusconi impone agli italiani “una realtà distorta”. E’ un “grande comunicatore” e utilizza molti politici, avvocati, giornalisti e sondaggisti per “difenderlo e modificare i fatti della realtà”. La risposta delle donne è polarizzata: le donne del suo partito lo difendono “per mantenere la loro rilevanza politica e posizione economica”. Molte altre donne reagiscono contro il suo comportamento “volgare” con libri, documentari, blog e petizioni.

Antonio Monda parla di “neopaganesimo”: Berlusconi ha capito meglio di ogni altro uomo politico la “pancia” degli italiani e ha compreso che la maggioranza degli italiani sembra apprezzare, se non sono indifferenti, “questa forma di neopaganesimo dove l’interesse personale trionfa sui valori e l’edonismo emerge dal vuoto morale”. Berlusconi ha soprattutto capito che molti italiani non hanno fiducia nei giudici che indagano su di lui, convinti che siano mossi non dalla ricerca della giustizia, ma solo dal desiderio di distruggerlo.

Clare Watters, dottoranda all’Università di Birmigham, ricorda che questa settimana migliaia di donne, in 12 città italiane, hanno organizzato proteste e sit-in con questo chiaro messaggio a Berlusconi: “Le donne italiane non sonno solo corpi che possono essere comprati dai potenti”.
Ad acuire la percezione delle contraddizioni italiane contribuisce la notizia, rilanciata dall’Ap e pubblicata su parecchi siti d’informazione Usa, dell’ultima mossa del ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: “Il governo Berlusconi interviene contro la pubblicità che usa immagini volgari del corpo femminile”. Mentre Berlusconi è implicato in uno scandalo sessuale che “per molti avvilisce l’immagine delle donne”, l’iniziativa ha raccolto molti elogi, “in un paese dove donne poco vestite sono usate per promuovere più o meno tutto”. Il ministro Carfagna ha firmato un protocollo d’intesa con l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria per contrastare rappresentazioni “volgari, violente e indecenti” in cartelloni e spot. L’Ap ricorda che la Carfagna aveva posato per un calendario “spinto” e nota che la Carfagna in conferenza stampa ha difeso Berlusconi.

Ma ci vuole ben altro per far scomparire dai media internazionali l’immagine dell’Italia come la terra del “bunga bunga”. Il Telegraph mette in evidenza che “Silvio Berlusconi ha fatto degli italiani lo zimbello del mondo”, dando eco all’indignazione di Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, che ha scritto: “I nostri ragazzi all’estero sono apostrofati come italiani bunga bunga, e non è una lusinghiera definizione”. La Repubblica ha aperto un forum online invitando gli italiani all’estero a dire come è percepita l’immagine del Paese. “Migliaia di italiani – scrive il Telegraph – hanno mandato messaggi al sito dicendo di provare vergogna e imbarazzo per quello che sta succedendo in patria”.
Il Times di Londra stamane aveva sulla copertina del suo sito il titolo: “Ballerina parla delle feste bunga bunga di Berlusconi”.
La Bbc è uno dei tanti media che hanno subito dato la notizia del giorno della seconda minorenne menzionata nell’indagine su Berlusconi. Si tratta di Iris Berardi e il suo nome è emerso dai nuovi documenti inviati alla Camera dei Deputati. Gli inquirenti hanno sottoposto il nuovo dossier, si legge ancora sul sito della Bbc, “nella speranza di ottenere il permesso di perquisire gli uffici di Giuseppe Spinelli”. Gli avvocati di Berlusconi, prosegue, hanno presentato documenti contenenti testimonianze che negano le accuse secondo cui Berlusconi avrebbe ospitato feste con orge e ballerine in topless. Gli sviluppi dell’indagine girano rapidamente sul web. “La magistratura manda al Parlamento altre 300 pagine sul caso Ruby”, titola lo spagnolo Abc.es, “consegna altre prove contro Berlusconi”, scrive El Economista, che segnala anche l’insulto “imbecille!” lanciato a Berlusconi mentre si intratteneva con i bambini delle scuole davanti a Palazzo Chigi.

“Berlusconi sempre più isolato”, titola Les Echos Il corrispondente Guillaume Delacroix cita Cetto La Qualunque, interpretato dal comico Antonio Albanese nel film “Qualunquemente”, per affermare che la realtà ha ormai di gran lunga superato la finzione. Lo scandalo in cui è implicato Berlusconi è “di proporzioni senza uguali” e anche il centro con cui Berlusconi tenta da un mese di allargare la sua maggioranza “prende le distanze”.
Secondo il magazine americano Time però, il tipo di accuse che Berlusconi si trova ad affrontare gli possono permettere di trasformare ogni voto in un referendum sulla sua persona, se si arrivasse a elezioni anticipate. Si può presentare come un “leader perseguitato” ed evitare discussioni politiche sui fallimenti del suo governo – la spazzatura di Napoli, i crolli di Pompei, la ricostruzione bloccata all’Aquila, la disoccupazione giovanile, il ristagno economico. Così, l’invettiva di Berlusconi al talk show di Gad Lerner è “solo buona politica”, “Anche se dannosi per la sua immagine personale, gli scandali, se ben gestiti, possono essere una buona cosa per lui come politico”.

Ma nel servizio della Cnn dedicato alla raffica di insulti scagliati dal premier a Lerner, colpisce il tono ridanciano con cui le giornaliste raccontano la vicenda (“personaggio davvero divertente” questo Berlusconi). E, qualche giorno fa, il comico David Letterman aveva detto nel suo show televisivo che non darebbe i problemi degli italiani nemmeno a “una scimmia su un masso” (“a monkey on a rock”), una sua tipica espressione che probabilmente significa che non augurerebbe questi problemi a nessuno.

Sole 24 Ore 28.01.11