Il Pd ha una vocazione maggioritaria. Vale a dire che è nato per governare. È moderato, responsabile, alla ricerca di soluzioni concrete. Stando all’opposizione, tutte queste caratteristiche lo debilitano. Altri partiti più piccoli, sono nati per non governare: quelli più a sinistra per opporsi su tutto, quelli più al centro per fare l’ago della bilancia per tutti. Stando all’opposizione, tutte queste caratteristiche li rafforzano. Qui sta il punto non risolto del Pd: è molte volte più grande degli altri; quindi avrebbe il compito di scegliere un candidato, fare un progetto di governo e poi vedere se gli altri aderiscono (oppure una nuova proposta di legge elettorale, e poi vedere se altri sono d’accordo). Ma gli altri hanno dalla loro che se le cose rimangono così, è meglio. E quindi possono ottenere molto di più delle forze che rappresentano. Questo è il motivo principale per cui il Pd nei fatti non fa proposte concrete. Non può forzare, perché ogni volta che forza gli rispondono: no. Eppure, non c’è un altro modo di uscire dall’impasse che forzare i tempi e i modi. Non c’è altro modo che comportarsi da vero partito a vocazione maggioritaria. Se il Pd non può governare (subito) questo paese, si concentri a immaginare un modo per rappresentarne una parte viva e attraente. Altri pian piano si aggregheranno. E un giorno, forse, un progetto concreto della sua parte andrà al governo. E un altro giorno ancora, forse, lo realizzerà. Non è una scorciatoia. Ma non ci sono scorciatoie.
L’Unità 10.01.11