Ad aumentare è soprattutto quella giovanile che si attesta al 28,9 % con un aumento percentuale rispetto a novembre 2009 di 2,4 punti. E aumentano anche gli “inattivi”, cioé quelli che hanno rinunciato a cercare o non possono più accedere al lavoro. Disoccupazione stabile in Europa al 10,1 %. Il tasso di disoccupazione a novembre rimane sostanzialmente stabile all’8,7%, lo stesso livello registrato a ottobre, anche se fuori dagli arrotondamenti si nota un lievissimo calo (dall’8,729% all’8,678%). Lo comunica l’Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie. Il tasso all’8,7% è il più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero dal gennaio del 2004. Le persone in cerca di occupazione sono stimate dall’Istat in 2 milioni e 175 mila.
Ad aumentare è soprattutto la disoccupazione giovanile: il tasso si è attestato al 28,9%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di 2,4 punti rispetto a novembre 2009. Anche in questo caso si tratta di un livello record dall’inizio delle serie storiche a gennaio 2004.
Sulla base delle informazioni finora disponibili, il numero di occupati a novembre risulta in aumento dello 0,2% rispetto a ottobre e dello 0,1% rispetto a un anno prima. Il tasso di occupazione, pari al 56,8%, è in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre 2009. Il numero delle persone in cerca di occupazione è in diminuzione dello 0,4% rispetto al mese prima e in aumento del 5,3% rispetto a novembre 2009.
Il numero di inattivi di età compresa tra 15 e 64 anni aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua. Il tasso di inattività, pari al 37,8 per cento, è invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto
a novembre 2009.
L’occupazione maschile diminuisce a novembre dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,8% rispetto allo stesso mese del 2009. L’occupazione femminile aumenta dello 0,7% rispetto a ottobre e dell’1,4% su base annua. Il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,4%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti percentuali negli ultimi dodici mesi. Il tasso di occupazione femminile è pari al 46,3%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a ottobre e di 0,4 punti percentuali rispetto a novembre 2009.
La disoccupazione maschile risulta in diminuzione del 2,1% rispetto al mese precedente e in aumento del 5,5% rispetto a novembre 2009. Il numero di donne disoccupate aumenta dell’1,5% rispetto a ottobre e del 5% rispetto a un anno prima. Il tasso di disoccupazione maschile è pari al 7,8%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto a novembre 2009. Il tasso di disoccupazione femminile è pari al 10%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,3 punti percentuali su base annua.
Gli uomini inattivi aumentano dell’1,2% tra ottobre e novembre 2010 e del 2,5% su base annua. Il numero di donne inattive risulta in diminuzione dello 0,5% rispetto a ottobre e dello 0,4% rispetto a novembre 2009.
La disoccupazione nell’eurozona a novembre è rimasta stabile rispetto a ottobre, a quota 10,1%. E’ il dato destagionalizzato diffuso da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea. Nel novembre del 2009 il dato era stato pari a 9,9%. Stabile il tasso di disoccupazione anche per l’Ue a 27 stati membri, a novembre fermo al 9,6% come a ottobre. Nel novembre 2009 era al 9,4%. Anche per l’Italia la disoccupazione è rimasta stabile a novembre con l’8,7% come a ottobre. Era all’8,3% nel novembre 2009.
Eurostat stima i disoccupati nell’Ue in agosto a 23,24 milioni, di cui 15,92 nell’eurozona. Il calo rispetto a ottobre è stato di 39.000 unità nell’eurozona e di 35.000 nell’Ue-27. Rispetto al novembre del 2009 c’è stato invece un aumento di 347.000 persone nell’eurozona e di 606.000 nell’Ue-27.
I paesi in cui si sono registrati i tassi più bassi di disoccupazione sono l’Olanda (4,4%), il Lussemburgo (4,8%) e l’Austria (5,1%), mentre i più alti si sono registrati in Spagna (20,6%), Lituania (18,3%) e Lettonia (18,2%).
da repubblica.it