Rimini mette al bando le pubblicità sessiste. Il Consiglio Provinciale di Rimini ha approvato il bilancio previsionale 2011 e il piano triennale degli investimenti fino al 2013. E nel mezzo della discussione ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per «la moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna e contro l’uso di stereotipi femminili», presentato da Leonina Grossi, Pd, consigliera delegata alle Pari Opportunità.
Un punto a capo ai manifesti offensivi e volgari di aziende e commercianti che per vendere magari condizionatori d’aria o impianti di irrigazione automatica ci infilano comunque una provocante fanciulla o un garbatissimo doppio senso. In questo senso basta scorrere la fotogallery sul sito dell’Unità mandata dai lettori di tutta Italia.
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Adesso Rimini si candida a emanciparsi da cosce lunghe, scollature smodate, slogan insensati. Va detto infatti che identico ordine del giorno era già stato approvato dai consigli comunali di Rimini, Novafeltria, Coriano e Riccione. Adesso il divieto scatta per l’intera provincia. Un segnale non da poco, nella riviera famosa per le notti brave, i DJ trendy, l’estate low cost, i flirt patinati.
L’Unità 17.12.10