partito democratico

"In piazza per la spallata", di Maria Zegarelli

Bersani: cambiamo l’Italia. Due milioni a San Giovanni «Sarà una festa di liberazione». 18 treni speciali, 1500 autobus. Il Pd sabato in piazza per la «spallata» al governo. Quanti saranno? «Non uno in meno di quanti ne portò Berlusconi nel 2006 contro Prodi», annnunciano dal Nazareno. Bersani chiuderà con un lungo intervento.
Dare la «spallata» finale al governo Berlusconi e iniziare una nuova fase per la politica e il paese, insomma fare della manifestazione del Pd di sabato prossimo a Roma una Festa della liberazione, a tre giorni dal voto di fiducia alle Camere. Possibilmente portando a Roma «non una persona di meno di quelle che portò Berlusconi nel 2006 contro la Finanziaria del governo Prodi», butta lì Lino Paganelli parlando con Nico Stumpo, responsabile organizzazione del partito. Riguardando le dichiarazioni trionfali dell’allora Fi i conti dovrebbero essere presto fatti: oltre due milioni di persone. «Noi di numeri non ne diamo, sarà la piazza a parlare», frena Stumpo, malgrado il clima di grande ottimismo che si respira nel quartier generale al Nazareno.
GLI ORGANIZZATI
A Roma sabato arriveranno 18 treni speciali, «tutti quelli che possono mettere a disposizione le FFss», oltre ai gruppi che hanno acquistato i biglietti su treni normali; 1500 pullman da tutta Italia (venti dei quali messi insieme dal Movimento dei Moderati piemontesi) e mille persone dalla Sardegna con i traghetti per un totale di circa centomila manifestanti «organizzati». Due i cortei che si snoderanno lungo la città partendo alle 14 da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani per confluire in piazza San Giovanni, il cui allestimento è stato curato dall’architetto Malfatto. Un grande palco «che sarà lo specchio della piazza», con gente normale, di tutte le generazioni, che leggerà gli articoli della Costituzione, «il nostro riferimento costante», e con artisti come Neffa la cui «Cambierà» è entrata nella colonna sonora scelta dal segretario Pd per le ultime iniziative del partito (lo slogan della manifestazione è non a caso “con l’Italia che vuole cambiare”), come Nina Zilli, Roy Paci e Simone Cristicchi, oltre alla Med free Orkestra, la banda di piazza Vittorio che vanta musicisti provenienti da 18 nazioni diverse. Ombrelli e scaldacollo rigorosamente Pd, rossi?, anche se le previsioni annunciano sole su Roma.
IL DISCORSO DEL SEGRETARIO
Bersani chiuderà la manifestazione con un suo intervento «che sarà lungo e articolato» perché raccontano i suoi collaboratori sabato non sarà soltanto un giorno di protesta, «ma anche di proposta, quella del partito democratico per cambiare il Paese con un proprio progetto politico di società». Nel suo discorso Bersani parlerà della crisi politica e del ruolo che deve avere il Pd per traghettare l’Italia oltre il pantano in cui si è arenata, ma affronterà anche i temi della crisi economica, del lavoro, della ricerca. Ci saranno tutti gli stati generali del Nazareno ma sul palco soltanto il segretario, un segnale alla base, ai manifestanti ma al partito stesso: si parla con una sola voce. Un messaggio al paese, soprattutto adesso, in una fase in cui l’evoluzione di questa crisi è tutt’altro che scritta, malgrado i segnali rassicuranti che arrivano dai fedelissimi del premier, malgrado le cifre astronomiche (per le persone normali, ovvio) di cui parla l’ex Pd Massimo Calearo che in questi giorni vengono offerte in cambio di un sì alla fiducia: dai 350mila al mezzo milione di euro. Il percorso politico a cui lavora il Pd è la caduta della maggioranza parlamentare e un governo di transizione per affrontare le riforme più urgenti compresa la legge elettorale e poi tornare alle urne.
Ottimista al riguardo Massimo D’Alema che in un’intervista che verrà trasmessa oggi su La7, nel programma Exit dice: «Le elezioni si vincono e si perdono. Abbiamo perso nel ’94, abbiamo vinto nel ’96, abbiamo perso nel 2001, abbiamo vinto nel 2006, abbiamo perso nel 2008: la prossima volta vinciamo. È il nostro turno: ci stiamo organizzando per vincere e durare a lungo». Ma per raggiungere l’obiettivo bisogna scaldare i cuori degli elettori più scettici a raggiungere quelli di chi è tentato di restare a casa e mancare l’appuntamento con le urne. Prima ancora bisogna invertire la curva dei sondaggi e puntare la risalita dei consensi. Bersani sa bene che passa da lì anche la tenuta interna del partito, come sa che c’è chi è pronto ad andare all’assalto della dirigenza.

L’Unità 08.12.10

*******

«Sabato sarà una festa di liberazione», di Rudy Francesco Calvo

È atteso il sole per sabato sulla Capitale. Il Partito democratico, in ogni caso, si è attrezzato per tempo: sono già pronti ombrellini e scaldacollo rossi col marchio tricolore dem da distribuire alla folla che arriverà in piazza San Giovanni. Al Nazareno non vogliono sbilanciarsi, non azzardano numeri. E non lo faranno nemmeno al termine della manifestazione: «L’importante è che la piazza sia piena – afferma il responsabile organizzativo, Nico Stumpo – ma sono sicuro che ci saranno molte persone che il giorno dopo vorranno dire “io c’ero”, perché quella sarà una giornata importante». In ogni caso, sono già pronte le foto per fare il confronto con il 2 dicembre 2006, quando Berlusconi disse di aver portato nella stessa piazza due milioni di persone contro la Finanziaria del governo Prodi.
In centomila circa arriveranno con i 18 treni e i 1.500 pullman già organizzati in tutta Italia, ai quali si sommano due navi in partenza dalla Sardegna. Altri biglietti sono stati acquistati in blocco sui convogli di linea («Trenitalia non aveva altri mezzi a disposizione…»). Un contributo arriverà anche dai Moderati del Piemonte, una lista civica che consolida così il proprio rapporto col Pd. E se anche Di Pietro e Vendola vorranno partecipare, «saranno accolti benissimo». Chi non ci sarà potrà comunque seguire la diretta su YouDem, RaiNews e Sky.
I due cortei partiranno alle 14 da piazza della Repubblica e da piazzale dei Partigiani, per convergere a piazza San Giovanni attorno alle 15.30. Lì troveranno ad attenderli sul palco progettato da Roberto Malfatto (una sorta di “specchio” sulla piazza, con le immagini di persone comuni) i cantanti che hanno accettato l’invito del Pd: Simone Cristicchi, Roy Paci, Nina Zilli, la Med Free Orkestra.
E Neffa, che canterà la sua Cambierà, divenuta ormai la colonna sonora del Pd bersaniano. Ma protagonista sul palco sarà anche quella “Italia che vuole cambiare” citata nello slogan della manifestazione: persone di diverse generazioni, note e meno note, leggeranno alcuni articoli della Costituzione.
Infine, poiché «con tanta gente che arriva, bisogna che qualcuno parli», come spiega Bersani nel suo video di lancio su YouDem, sarà il segretario a prendere la parola, per un intervento che durerà circa un’ora. Parlerà, naturalmente, del voto di sfiducia che tre giorni dopo potrebbe mettere fine al berlusconismo.
Non a caso, quella di sabato è vista al Nazareno come «l’inizio della spallata» o una «festa di liberazione». «È il momento giusto per provare a mandarli a casa e per dire la nostra – afferma Bersani – sento che ci darà forza anche per i giorni a venire, che saranno certamente impegnativi, ma ci vedranno fare la nostra battaglia in posizione più avanzata». Soprattutto, però, il segretario illustrerà le proposte per capire come il Pd vuole cambiare l’Italia.
«La nostra testa rimane rivolta al futuro», come spiega il responsabile comunicazione Stefano Di Traglia.

da Europa Quotidiano 08.12.10