Le risorse annunciate sono molte, come dirà al termine dell’incontro la segretaria della Cgil Susanna Camusso: si parla di 80 miliardi tra fondi precedenti e nuove programmazioni, la cui copertura è tuttora un mistero. Oggi il Piano per il Sud arriva al Consiglio dei ministri, mentre il Cipe discuterà l’assegnazione e la tempistica delle risorse, con l’obiettivo di sbloccare i fondi Fas 2007-2013. Ieri la presentazione alle parti sociali, con il primo incontro ufficiale Berlusconi-Camusso: «Non può essere più cattiva della Bindi», le dice il premier confermando la fissa che non passa per la presidente del Pd. E, poichè «il Sud è un problema nazionale e ci apprestiamo a provvedimenti sostanziosi», continua Berlusconi, ecco che oggi il Cdm varerà due decreti attuativi che riguardano investimenti per infrastrutture, dalle ferrovie a nuove scuole, ricerca (12,5 miliardi previsti) e fiscalità di vantaggio. A corollario la Banca del Sud, che dovrebbe operare come una banca di mediocredito per lo sviluppo: martedì Poste italiane e le banche del Credito cooperativo presenteranno un’offerta di acquisto per Mediocredito centrale (Unicredit), annuncia Tremonti. Per ricerca e università il Piano intende « concentrare le limitate risorse su un numero di programmi- pilota su cui attivare una collaborazione col settore privato».
SENZA RISORSE A proposito di infrastrutture, il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha scritto una lettera a Tremonti per chiedere lo sblocco di tutti i fondi per la realizzazione della strada a quattro corsie Sassari-Olbia, «determinante per lo sviluppo e le prospettive dell’isola». Al termine dell’incontro, Camusso commenta: «Per ora abbiamo solo i titoli. Aspettiamo di conoscere i contenuti nel dettaglio».E Stefano Fassina, responsabile economico del Pd: «Grazie al lavoro fatto dalle parti sociali, senza il governo – sottolinea – si sono definite le linee generali. Siamo in enorme ritardo e date le difficoltà del governo il rischio che si tratti di uno spot elettorale è elevato data l’assenza di risorse». Questo, infatti, il punto focale di un Piano che, peralto, di straordinario non ha nulla: «Le disponibilità non esistono in termine di cassa – aggiunge Fassina – La legge di stabilità non le prevede e, pertanto, non vi sono risorse spendibili nel triennio ».
L’Unità 26.11.10