La finanziaria (o la legge di stabilità come si chiama ora) approvata venerdì dalla maggioranza alla camera penalizza di nuovo la scuola e le famiglie. Il governo, come solitamente fa, ha cercato di occultare i tagli che questa volta riguardano i libri scolastici e le borse di studio, da un lato raccontando sull’argomento bugie all’opinione pubblica e dall’altro, per spostare l’attenzione su altro, annunciando trionfalisticamente sulla stampa un piccolo progetto sul riconoscimento del merito degli insegnanti. Ma, approfondendo la notizia, emerge ancora una volta che ci troviamo di fronte a una nuova trovata pubblicitaria: un tema molto serio come quello del merito, dopo una assillante campagna propagandistica di due anni e mezzo, si è concretizzato in un progetto che sarà sperimentato in sole 40 scuole su oltre 10.000 istituzioni scolastiche e 42.000 plessi scolastici.
Ma andiamo con ordine sui nuovi tagli. Nei giorni scorsi il Pd, durante la discussione alla Camera del disegno di legge di stabilità, ha sollevato con forza la questione del taglio di 103 milioni destinati ai contributi alle famiglie a basso reddito per l’acquisto dei libri scolastici.
La ministra Gelmini ha replicato stizzita sulla stampa che i soldi c’erano e che erano previsti in un fondo più ampio, destinato cioè a coprire più finalità. Ma durante l’esame del provvedimento in Aula è stato svelato l’imbroglio.
Il fondo di cui parla la ministra ammonta per il 2011 a soli 250 milioni di euro e deve far fronte alle seguenti voci, costate nel 2010 603 milioni: 103 milioni per i libri scolastici, 370 per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e 130 milioni per far fronte agli impegni assunti sulla solidarietà presso banche e fondazioni estere. Questa è la realtà crudele delle cifre che sono iscritte in bilancio!
La ministra Gelmini deve ora spiegare come farà il governo a far fronte a spese pari a 603 milioni con una disponibilità di soli 250 milioni (un taglio di ben il 60%). Pensa di poter replicare il miracolo dei pani e dei pesci? Ipotesi questa evidentemente irrealizzabile. Purtroppo, non potranno che esserci dolorosi tagli per tutti a iniziare dalla gratuità, totale o parziale, dei libri di testo. A tutto questo si aggiunge il taglio di 85 milioni (ben l’80% del fondo) alle borse di studio per gli alunni con famiglie a basso reddito.
La verità drammatica è che il governo continua ad accanirsi contro le famiglie più in difficoltà, contro la scuola pubblica e il diritto allo studio di milioni di studenti.
*deputata Pd
L’Unità 22.11.10