“Che i soprintendenti perdessero definitivamente la pazienza era prevedibile e bene hanno fatto a scrivere al ministro Bondi esponendo in una lettera le ragioni di un disagio divenuto ormai insostenibile”, afferma Matteo Orfini,
responsabile Cultura e Informazione del Partito Democratico.
“Stretti tra tagli di bilancio, riduzioni di personale, un sistema di contabilità dello Stato che risale agli inizi del secolo scorso, esautorati delle proprie funzioni tecniche dalla nomina dei commissari straordinari e paralizzati da regole farraginose – aggiunge Orfini – gli mancava solo di vedersi addossare la colpa del degrado del patrimonio culturale”.
Per Antonio Rusconi, capogruppo Pd in commissione Cultura del Senato, “questa lettera ci sembra, al contrario di quanto pensa il ministro, un atto di responsabilità da parte di chi, tutti i giorni, si trova a combattere contro il degrado, a garantire la tutela dei beni culturali e a tentare di migliorare la fruibilità dei siti senza, però, avere gli adeguati mezzi finanziari e materiali a sostegno del proprio lavoro”.
La capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, sottolinea come “ormai da tempo appare chiaro che Bondi vive in una dimensione lontana dalla realtà, nella quale c’è abbondanza di finanziamenti per la tutela dei beni culturali, in cui i soprintendenti sono felici di essere commissariati e in cui un ministro si può limitare a tagliare, oltre ai finanziamenti, anche i nastri delle inaugurazioni senza doversi mai prendere le responsabilità delle sue decisioni politiche che, lo informiamo, hanno anche conseguenze dirette sull’operatività della amministrazione della tutela. Ho chiesto – conclude Ghizzoni – alla commissione Cultura di audire una rappresentanza dei soprintendenti autori della lettera”.