Un Ordine del giorno presentato dai consiglieri democratici di Modena. “Tentativo di mettere a tacere l’antifascismo organizzato”.
Il governo ha imposto un taglio drastico di contributi statali all’Associazione nazionale partigiani d’Italia, dai 250 mila euro del 2007 ai 73 mila del 2010. La denuncia è dei consiglieri comunali del Pd che chiedono al sindaco Pighi, in un ordine del giorno, di chiedere che i tagli siano rivisti “rendendoli più consoni con il ruolo che l’Anpi svolge in difesa dei principi fondamentali della Repubblica”.
A giudizio dei consiglieri democratici la decisione del governo è un tentativo di “mettere a tacere l’antifascismo organizzato, la memoria della Resistenza e l’impegno dell’Anpi nella difesa e nella promozione della Costituzione repubblicana”. Decisione che appare particolarmente grave perché “cade nell’anno dedicato alla celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che richiederebbe invece uno sforzo importante nella sottolineatura del ruolo della Resistenza nella storia del nostro Paese”.
L’Anpi nacque nel 1944 e si costituì come ente morale il 5 aprile 1945. Si diffuse poi in tutta Italia, anche nel sud del Paese dove gli episodi della Resistenza erano stati meno frequenti, ad opera di quei partigiani meridionali che avevano preso parte alla lotta di liberazione nel Centro-Nord e all’estero (Jugoslavia, Francia, Grecia, Albania).