“I dati economici di questi giorni confermano che il Paese ha bisogno di crescere. Ha bisogno di sviluppo”. Con queste parole il segretario del Pd Walter Veltroni ha presentato a Roma il terzo disegno di legge – dei dodici che andranno a tradurre in norme le prime azioni di governo proposte dal Pd – che verrà portato nel primo Consiglio dei ministri in caso di vittoria elettorale. “Per fare ripartire un Paese fermo, ci vuole una forte innovazione, per questo serve un governo forte e stabile in grado di sconfiggere i conservatorismi del passato”.
Il ragionamento di Veltroni è chiaro, e si basa sui dati circolati negli ultimi giorni, che parlano di una crescita economica sempre più lenta, che lascia addirittura presagire lo spettro della crescita zero per il 2008. “O il Paese volta pagina o il rischio in questo momento è elevatissimo”. Il segretario del Pd parla esplicitamente di “rischio declino” e spiega che è assolutamente necessario “trovare dei traini perché non abbiamo più tempo. Ora è il tempo di imprimere una fortissima accelerazione”.
Il candidato premier insiste sull’urgenza di un incremento immediato della domanda interna. “Salari, stipendi e pensioni devono essere capaci di reggere il costo della vita altrimenti si alimenta la spirale recessiva” dice il leader del Pd. “Grazie all’ottimo lavoro fatto dal governo Prodi sul versante dei conti pubblici, avremmo potuto già in due occasioni dare il via libera a riforme che innalzassero i salari”, ma non è stato possibile farlo a causa del no del centrodestra.
“Non possiamo continuare così, il Paese – ribadisce Veltroni – ha bisogno di crescere: il Paese ha bisogno di aumentare il suo Pil, di sostenere lo sforzo delle imprese italiane, piccole e medie, dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, del turismo. Ha bisogno di crescere. Il denominatore che manca è questo: la crescita”.
Per stimolare la crescita e sostenere i salari, occorre fare del fisco uno strumento non oppressivo. Anzi, c’è bisogno di un sistema fiscale che aiuti e sostenga la crescita, che non si concentri solo – nonostante gli straordinari risultati ottenuti – sul recupero dell’evasione fiscale. Questo il cuore del disegno di legge, tra cui spicca la riduzione dell’aliquota Irpef di un punto all’anno a partire dal 2009.
“Le misure che presentiamo oggi – specifica Veltroni – hanno tutte la copertura finanziaria necessaria, certificata inoltre da una simulazione del ‘Sole 24 Ore’” che premia la proposta del Pd come quella più credibile e più vantaggiosa per i cittadini. “Con lo strumento fiscale dobbiamo sostenere al contrattazione di secondo livello, volta ad incrementare la produttività”. Stimolare la crescita a partire dalla produttività: ecco una delle differenze tra il progetto del Pd e quello di altra forze della destra che invece puntano sulla detassazione degli straordinari.
Insomma un progetto, quello del Partito democratico complesso ed ambizioso, consapevole al tempo stesso che occorre voltare subito pagina per fare ripartire l’Italia. “Serve la voglia e l’energia per sfidare i blocchi e i retaggi del passato. Il nostro obiettivo è un’innovazione molto radicale che ha come fine più crescita per l’economia italiana, un fisco più giusto e più equo, amico di chi in questo paese intraprende e rischia”.