a nord a sud la corruzione dilaga tra gli amministratori locali PDL: succede a Milano, Parma, Larino, nel Lazio e in Campania. Il PD campano annuncia interpellanze urgenti a Maroni. Cosa hanno in comune Milano, Parma, Larino, la regione Lazio e la Campania? Ieri gli amministratori locali del PDL hanno invaso le pagine dei quotidiani con le notizie di casi di vera e propria corruzione che si riflettono subito nella gestione anomala di fondi destinati al bene comune. Insomma politici che scendono in campo e fanno prevalere gli interessi personali sulla cosa pubblica. Dimenticandosi dei voti dei cittadini onesti, che hanno dato loro fiducia ed appoggio.
Sembra quasi che l’imprinting valga in natura quanto in politica. La ‘grande cricca’, smascherata, ma non punita, nel Parlamento nazionale, ha figliato e si iniziano a veder crescere i piccoli della ‘cricca’, anche nei parlamentini regionali e provinciali: da Milano, come a Larino (Campobasso), dalla Regione Lazio, alla Regione Campania, a Parma. Ogni caso è a se ovviamente, ma con un unico denominatore comune che li caratterizza: l’uso privato e la gestione personalistica di soldi pubblici.
Iniziamo dal caso più ‘leggero’, ironizzando ovviamente l’aggettivo ‘leggero’: quello di Milano. Come nel film: “I mitici – colpo gobbo a Milano” è stata organizzata una vera e propria truffa ai danni del Comune di Milano. E’ stato finanziato un progetto con oltre 470.000 euro, per costituire una associazione, Alkeos, di mediazione culturale con la comunità cinese, ma che di fatto non ne aveva i requisiti opportuni. Gli organizzatori? Tutti del Pdl, eletti o nominati. Il Vicepresidente del Consiglio comunale, Stefano Martino, il Consigliere comunale ed ex assessore alla Sicurezza, Guido Manca, il direttore del settore sicurezza, Gabriella Romagnoli e la presidente della Alkeos, Emanuela Troisi.
Ora sono tutti accusati e rinviati a giudizio per i reati di truffa aggravata e e abuso d’ufficio, avendo usato ben 80.000 euro per dei viaggi in Cina, senza giustificazione. E cosa ancora più grave le delibere per erogare il finanziamento sono state presentate in giunta già nel 2004, quando la onlus, non era ancora costituita!
In Molise nel Comune di Larino, si parla addirittura di concussione. Ancora più grave perché il Capogruppo del Pdl Aldo Carafa è stato proprio arrestato in quanto colto in flagrante, mentre si metteva in tasca una mazzetta di 5.000 euro in contanti estorta ad un operaio al quale aveva promesso di far proseguire il suo rapporto di lavoro con lo Zuccherificio di Termoli. Squallore assoluto e contraddizione sociale imbarazzante! Prendere soldi da un lavoratore che vuole garantirsi il lavoro, in ogni modo purtroppo, anche comprandolo.
Ma non finisce qui, anche dove l’insediamento è recente la corruzione è endemica. Nel Lazio, il Consigliere del Pdl alla Regione, Romolo Del Balzo, nominato dalla governatrice Polverini Presidente della Commissione Lavori pubblici è agli arresti per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode in appalto pubblico.
Oggetto d’accusa: aver pilotato l’assegnazione degli appalti e delle forniture ad una ditta che smaltisce rifiuti che erogava fatture gonfiate, mentre era presidente del consiglio comunale di Minturno in provincia di Frosinone. Non entriamo nel dettaglio, ma la società dal buffo nome ”Ego Eco”, tra il 2006 e il 2010 ha fatturato milioni di euro relativi a servizi mai resi alla città.
E come se non bastasse è esplosa la questione morale nel Pdl campano, come ha denunciato Enzo Amendola, Segretario regionale del Pd Campania. “Ci sono i casi di amministratori del Pd indagati a Casal di Principe (Ce) e San Cipriano d’Aversa(Ce) e nella provincia di Napoli a Gragnano e Sant’Antimo. I casi giudiziari che hanno coinvolto i Consiglieri regionali di centrodestra Roberto Conte e Alberico Gambino. E ancora: le cronache della P3, gli scandali che hanno travolto Nicola Cosentino, coordinatore campano del Pdl, e le inchieste giornalistiche su Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli e coordinatore provinciale del Pdl Napoli”, ha detto Amendola.
“Questo lungo elenco, sicuramente ancora incompleto è la dimostrazione dell’inadeguatezza della classe dirigente del Pdl campano e di una questione morale di livello nazionale che ha svelato gli affari e le ambiguità di un intero gruppo di amministratori del centrodestra” ha concluso il Segretario regionale Pd Campania.
Il Partito Democratico in Campania, per questo si sta mobilitando. Ha chiesto l’intervento immediato dei Prefetti, del Ministero dell’Interno e di tutte le autorità’ competenti per avviare immediatamente una verifica, anche con Commissioni d’accesso, su quanto sta accadendo nelle provincie di Napoli e Caserta. La politica nel Mezzogiorno, soprattutto in Campania, in questo momento di crisi occupazione ed economica non deve dare adito ad ambiguità e segnali di debolezza, ma è necessario rialzare un muro tra politica e illegalità.
La deputata del Pd, Luisa Bossa ha chiesto in Parlamento l’invio di una Commissione d’accesso a Torre del Greco (Na). Lo stesso ha fatto la parlamentare democratica, Pina Picierno per i Comuni di Afragola (NA) e Giugliano (NA) in un’interpellanza urgente al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
Da ultimo, ma non per importanza, il complesso caso di Parma. Un vero e proprio scandalo sta per travolgere il Sindaco di Parma, Pietro Vignali del Pdl e la sua giunta. Infatti nelle casse della azienda municipale dei trasporti, la Tep, mancano ben 7,6 milioni di euro, risultati poi in depositato presso un conto corrente di una piccola banca di Milano, la Mb. Una vicenda inziata con il suo predecessore, Elvio Ubaldi, che riuscì a scalzare la sinistra al governo di Parma nel ’98, insediando una amministrazione di centrodestra che non aveva avuto spazio nella città addirittura dal dopoguerra. Come è risaputo le nomine presso le aziende municipalizzate, sono politiche, quindi come è possibile che il Sindaco di centrodestra Vignali, non si accorgesse di questi strani movimenti monetari? Saranno le autorità a raccontarcelo.
Intanto non possiamo che segnalare queste perle di “buongoverno” del PDL, perché quando si dice che i Partiti sono tutti uguali si ottiene un applauso facile, ma poi quando la corruzione sta da una parte sola lo si dimentica con troppa facilità.www.partitodemocratico.it