Sondaggio sugli effetti della crisi economica italiana dell´Osservatorio sul capitale sociale realizzato da Demos & Pi in collaborazione con le Coop
Il 40% risparmia su luce e benzina. Il 13% ha qualcuno in famiglia che ha perso il lavoro
C´è chi ha perso il lavoro e chi si è indebitato, chi ha ridotto i consumi oppure, per paura di spendere, evita addirittura di entrare nei negozi. Queste situazioni si vivono in famiglia. O colpiscono la cerchia dei propri amici, e si teme di (s)cadere nelle stesse condizioni. Ma il perimetro della crisi economica che sta attraversando l´Italia è molto più ampio: il sondaggio dell´Osservatorio sul capitale sociale ne fornisce alcune misure piuttosto esplicite.
Ci vorrà del tempo per verificare la durata e l´effettivo impatto delle turbolenze che, da qualche settimana, stanno agitando i mercati mondiali. Ma alcune conseguenze sono già visibili, nella società italiana. Spesso vanno ad incidere su una situazione che già da tempo mostrava segni di deterioramento. Basta guardarsi intorno, per coglierne gli indizi. Il 13% degli intervistati afferma che in famiglia qualcuno ha perso il lavoro, oppure è stato messo in cassa integrazione o in mobilità. Più di quattro italiani su dieci, nell´ultimo periodo, hanno ridotto i propri consumi. I tagli più frequenti riguardano l´abbigliamento e le scarpe (44%), ma anche i pasti fuori casa (35%) i generi alimentari (31%) e i viaggi (24%).
Del resto, una quota superiore al 40% nell´ultimo anno ha visto diminuire il valore dei propri risparmi e, per questo motivo (oppure per prevenire tempi più difficili), ha già messo in atto strategie quotidiane per difendere il portafoglio domestico. Il 41% ha adottato soluzioni per risparmiare su elettricità, riscaldamento e benzina. Una quota analoga ha dovuto mettere da parte importanti acquisti già decisi in precedenza, mentre la corsa ai saldi e alle “offerte speciali” diventano pratiche sempre più diffuse e necessarie: nell´ultimo anno si è aggiunto un 35% a quel 50% che lo faceva già da prima. Ci sono persone che spesso, per paura di spendere, fuggono perfino dalle tentazioni, evitando di entrare nei negozi (28%).
La Repubblica, 5 dicembre 2008