Difficile vigilia della manifestazione romana. Il Pd: l’ordine responsabilità del governo
Dopo la debàcle di Genova, il Viminale mette le mani avanti sul corteo Fiom
Il corteo della Fiom di domani come Italia-Serbia di martedì sera? Il ministro dell’interno, Roberto Maroni, mette le mani avanti in vista del corteo organizzato dalla Fiom e sembra voler scaricare ogni responsabilità sul servizio d’ordine del sindacato. In studio ospite di Porta a Porta, il leghista infatti si è abbandonato a dichiarazioni preoccupanti: «Il rischio di infiltrazioni nel corteo della Fiom è elevato, come hanno detto anche le analisi dei nostri servizi, ma la nostra attenzione sarà massima. Il rischio è che alcuni gruppetti, non certo le 20 o 40mila persone che sfileranno pacificamente, staccandosi vadano a spaccare vetri. L’occasione è troppo ghiotta per l’infiltrazione nella manifestazione anche da parte di gruppetti stranieri». E ancora: «Incontrerò i responsabili della Fiom e sono certo che, essendo questo un grande sindacato, eviteranno con il loro servizio d’ordine che gruppetti di violenti possano fare danni».
Uno scaricabarile in piena regola, che ha innervosito sia il Partito democratico che la Fiom in vista di una manifestazione che agita già gli organizzatori e i dirigenti del Pd. Per i democrats ha parlato il responsabile sicurezza Emanuele Fiano, che ha ricordato al governo «come i rischi di violenze e di provocazioni, in un momento di così evidente crisi economica e sociale, debbano essere prevenuti da chi ne ha la responsabilità». Per il sindacato invece ci ha pensato Giorgio Cremaschi a stigmatizzare delle dichiarazioni che sanno di provocazione: «Se il ministro sa delle cose è suo dovere riferirle agli organizzatori, altrimenti taccia».
da www.europaquotidiano.it