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Collegato lavoro, la maggioranza riprova a danneggiare i diritti

Fassina: “Dopo il rinvio del testo da parte di Napolitano facciamo
appello a tutte le forze di maggioranza affinché si aprano al confronto con le opposizioni per evitare l’ulteriore indebolimento delle condizioni dei lavoratori”. I senatori PD al sit-in della CGIL
Il “Collegato lavoro”, rinviato dal Presidente Napolitano alle Camere, è tornato in discussione al Senato senza alcuna disponibilità del Governo e del Ministro Sacconi al confronto con le opposizioni. Anzi, zitti zitti, senza clamore se non fosse per la manifestazione della CGIL a cui hanno aderito i senatori PD.

Eppure, come ha denunciato Stefano Fassina, Responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del PD “il testo contiene norme pesanti e regressive per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolare:
sulla derogabilità dei contratti nazionali affidata alle organizzazioni sindacali ad esclusiva rappresentatività territoriale;
sui poteri del Ministro di sostituirsi alle parti sociali per la regolazione dell’arbitrato;
sull’abbassamento a 15 anni dell’obbligo di istruzione;
sulla cancellazione della responsabilità penale verso i lavoratori esposti all’amianto;
sull’ennesimo differimento dei termini di esercizio della delega sui lavoratori usuranti;
sulla riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per l’impiego, dell’apprendistato e delle misure per favorire l’occupazione femminile”.

Per questo Fassina ha fatto appello “a tutte le forze di maggioranza affinché si aprano al confronto con le opposizioni per evitare l’ulteriore indebolimento delle condizioni dei lavoratori. “Chiediamo anche a tutte le parti sociali di far sentire la loro voce al fine di evitare misure dannose per la riforma dei contratti e la regolazione della democrazia nei luoghi di lavoro”.

I senatori del Pd Giorgio Roilo, Rita Ghedini, Paolo Nerozzi e Achille Passoni hanno presenziato al sit-in indetto dalla Cgil davanti a Palazzo Madama proprio per manifestare contro l’approvazione del Collegato Lavoro.

“Un provvedimento – hanno spiegato i senatori democratici- che non introduce nessun intervento efficace per il mercato del lavoro o a difesa dell’occupazione ma che, al contrario, mina le tutele fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Nel corso dell’esame nell’Aula del Senato – hanno continuato i senatori del Pd – insisteremo, con emendamenti e proposte alternative, affinché le norme volute dal governo e dalla sua maggioranza in tema di arbitrato vengano cambiate, in linea con quanto auspicato dal Presidente Napolitano. La norma attualmente prevista dal testo è inaccettabile: il ricorso all’arbitrato non può infatti essere deciso al momento dell’assunzione quando il lavoratore è più debole, ma quando nasce il contenzioso in modo tale che l’interessato sia effettivamente in condizione di comopiere una scelta pienamente libera”.

I senatori poi hanno sottolineato “altre norme inaccettabili, oltre a quelle evidenziate dal Responsabile Nazionale Lavoro, tutte emendate dal Partito democratico:
il ridimensionamento delle norme per il contrasto del lavoro sommerso;
la restrizione delle condizioni per la concessione del part-time nelle P.A.;
la previsione di un’ulteriore dilazione dei termini di esercizio della delega sui lavori usuranti”.

“È vergognoso infine -hanno proseguito i democratici- che con le norme introdotte dal collegato lavoro, i dirigenti delle Forze Armate vengono sostanzialmente assolti da ogni responsabilità penale per i danni alla salute subiti dai lavoratori dei navigli di Stato”.

“Tutto il gruppo PD al Senato è con loro. Condividiamo le ragioni che hanno oggi indotto la Cgil a manifestare davanti a Palazzo Madama. Il Collegato lavoro è inaccettabile. Non accoglie nemmeno uno dei richiami del Presidente della Repubblica e non prevede nessuna misura realmente efficace per rilanciare l’occupazione e
lo sviluppo del Paese”, ha dichiarato la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro.

Finocchiaro ha fatto inoltre notare “come, nonostante il tasso di disoccupazione abbia sfiorato il 9% e la Cassa integrazione abbia visto un incremento di oltre il 60% rispetto all’anno passato, questo governo continui a mettere il lavoro all’ultimo posto della sua agenda politica. Ha deciso di sacrificare ogni intervento utile per il mercato del lavoro, per la stabilizzazione dei precari e contro la disoccupazione sull’altare dell’abbattimento del costo del welfare insieme anche, purtroppo, ai necessari maggiori investimenti per prevenire gli incidenti sui luoghi di lavoro”.

“Il testo che il Senato si appresta a discutere da domani è per il Pd -ha ribadito la Presidente democratica -incomprensibile, anche per il rifiuto del governo di accelerare, come più volte richiesto anche con gli emendamenti dal Partito Democratico,
l’attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali, urgente e improrogabile poiché molti sono in scadenza”.

“Il gruppo del Pd – ha concluso Finocchiaro – porta in Aula emendamenti sensati tesi ad eliminare le storture volute dal centrodestra il cui unico fine pare essere solo
l’indebolimento dei lavoratori e delle loro tutele”.

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