Egregia Ministra Mariastella Gelmini, noi maestri fino ad oggi abbiamo creduto che aumentare la quantità volesse dire aumentare la qualità della scuola e invece no Lei ci ha spiegato più volte che è esattamente il contrario: la qualità aumenta soltanto diminuendo la quantità. Meno ore, meno insegnanti uguale più qualità. Ebbene mi permetto di darLe un consiglio: per diffondere questa sua intuizione segua l’indicazione della Moratti della personalizzazione, ed essendo diventata mamma da poco, scriva alle mamme per farle partecipi. Scriva, ad esempio, alla mamma di G., un mio alunno affetto da autismo, per informarla che, già dal prossimo anno, ci sarà il blocco delle insegnanti d’appoggio statali,che anche il Comune avrà difficoltà a continuare a garantire il Personale Educativo Assistenziale e che il collaboratore scolastico che lo seguiva durante la mensa non ci sarà più perché sarà licenziato, ma che questo non intaccherà il servizio scolastico, anzi ne aumenterà la qualità. Scriva alla mamma di Hilal che, quando ha chiesto alla prof di lettere un corso di recupero in italiano, si è sentita rispondere: «Ma non è micca un handicappato! Non posso chiedere un insegnante in più per lui!». E infatti l’ha bocciato in prima media. Scriva comunque alla mamma di Hilal per renderla cosciente del fatto che sono già diminuite le ore di italiano, ma la qualità della scuola è aumentata. Non Le assicuro che queste Mamme Le saranno riconoscenti e devote, ma cosa vuole viviamo in un mondo che ha espulso dal suo orizzonte il futuro. È un’epoca precaria e miope che giudica le persone dai risultati immediati e,avendo cancellato la pazienza,non può certo aspettarsi la gratitudine. Con gratitudine.
L’Unità 10.09.10