Roberta Agostini, Susanna Camusso, e Alessia Zaninello, dibattono dal palco della Festa Democratica nazionale di Torino sul ruolo e sulle possibilità della donna nella politica e nella società italiana.
Il dibattito si è aperto ricordando il dramma di Sakineh, la donna iraniana condannata a lapidazione per ‘presunto adulterio’, dal tribunale di Teheran. Roberta Agostini, Responsabile Salute e Conferenza delle donne della Segreteria nazionale del Pd, ha ribadito che “il Partito Democratico sostiene l’appello contro questa atrocità, in favore di una donna che è punita per una libera scelta di vita”.
La Agostini ha sottolineato l’impegno del Pd per le donne. La Conferenza delle donne prevista dallo Statuto del Pd, è tra gli organismi più importanti del partito e sia nella Segreteria, sia nella Direzione, le donne sono presenti al 50%. “La Conferenza delle donne – ha detto – è il luogo dove si costruiscono campagne per promuovere il ruolo delle donne nella società e nella politica”.
Parlando della crisi economica, Roberta Agostini ha evidenziato “come la disoccupazione femminile continui a scendere, infatti l’Istat ci ha restituito dati allarmanti su questo tema, l’Italia è il penultimo Paese in Europa in quanto a disoccupazione femminile”. “Dove le donne lavorano di più c’è maggiore benessere in un Paese – ha ribadito l’esponente Pd – e in Italia la crisi del lavoro riguarda maggiormente proprio i comparti dove le donne sono impiegate di più: la scuola e il sociale”.
Alessia Zaninello, Presidente nazionale CID e CNA, ha evidenziato l’incoerenza della situazione italiana nel comparto lavorativo dell’imprenditoria femminile. “Quando le donne sono a capo di una impresa è dimostrato che produco più degli uomini, a parità di fattori, ma ancora purtroppo sono troppo poche”, ha dichiarato. La Zaniello ha poi sottolineato il vuoto legislativo in questo settore: “Mancano riferimenti nuovi e moderni per promuovere le donne nelle imprese, inoltre le donne hanno meno aiuti che in passato in famiglia, in quanto spesso per fare carriera diventano mamme a 40 anni e non sono tutelate e devono risolvere sulla propria pelle le carenze dello stato”.
Susanna Camusso della Segreteria Confederale CGIL, ha evidenziato le tematiche sociologiche alla base della scarsa considerazione della donna nel lavoro. “Si stanno sfaldando i diritti fondamentali nel nostro Paese e c’è un attacco al lavoro femminile che è spaventoso. Il governo ad esempio ha deciso di tagliare i fondi all’istruzione e così facendo ha colpito le donne in 3 modi: minore occupazione; riducendo il tempo pieno e la didattica per i bambini, la donna è costretta a lavorare meno; le giovani donne che investono nella propria istruzione sono svantaggiate in questo momento in cui l’offerta formativa è elitaria e carente”.
La Camusso ha ribadito come ci sia una profonda regressione culturale nel nostro Paese. “C’è una regressione – ha detto – si sta tornando ad una ‘logica familista’, alla base della quale c’è un patto sociale tacito secondo cui la donna porta avanti la famiglia e l’uomo lavora”. “D’altronde- ha aggiunto Susanna Camusso – quando ci si sottrae alla legge, non si possono dare garanzie legislative” riferendosi al premier. “Quando si ha un atteggiamento cinico, pensando di risparmiare tagliando i fondi ai disabili ad esempio, significa che c’è un problema di cultura nel nostro Paese, dimostrato dal fatto che non esiste ad esempio la paternità obbligatoria”.
Secondo la Camusso dunque “la condizione della donna è il metro di una società”. “Il femminismo – ha aggiunto – è stata la più grande rivoluzione pacifica degli anni recenti, ma poi noi donne ci siamo fermate ed abbiamo subito il modello maschile”. “Dobbiamo trovare un modello femminile di lavoro da seguire e far rispettare”, ha concluso la sindacalista fra glia applausi.
“Il Partito Democratico ha presentato molti emendamenti alla manovra economica, per risollevare il ruolo della donna – ha precisato la Agostini – anche perché in determinate carriere come ad esempio quella universitaria o ospedaliera, la donna è svantaggiata e no riesce ad emergere”.
Roberta Agostini ha concluso il dibattito sottolineando come “bisogna ripartire dai bisogni delle famiglie e della donna, proprio ciò che il Pd promuove con le proprie politiche sociali, per poter guardare ad un futuro più proficuo”.
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