C’è un ministero vuoto a Roma, in via Molise. Ma non si tratta di ferie prolungate perché lo Sviluppo Economico è senza guida dal 4 maggio. “Uno scandalo”. Così Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, definisce ai microfoni del Tg di La7 l’interim di Silvio Berlusconi al ministero dello Sviluppo economico, che dura dal 4 maggio, data in cui il titolare Scajola si è dimesso. “Nello stesso periodo – ha spiegato il leader del Pd – abbiamo almeno un milione di persone coinvolte dalla cassa integrazione, abbiamo decine di migliaia di piccole imprese che sono saltate o stanno saltando, abbiamo una industria ancora nei guai. Nessuno se ne preoccupa”. Bersani ha aggiunto che “questa è la prova maggiore del totale disinteresse di questo governo verso i dati reali della situazione italiana”, non dimenticando i precari della scuola e tutti i lavoratori che “vengono lasciati a casa dalla sera alla mattina senza uno straccio di ammortizzatore. Se ne occupa qualcuno in questo Paese? O continuiamo a chiacchierare solo dei problemi di Berlusconi?”.
Per Luigi Zanda,vicepresidente dei senatori del Pd, “ancor più dei pesanti danni alla funzionalità del governo provocati dalla mancanza di un ministro per lo sviluppo economico e dall’interim lungo ormai quattro mesi di Silvio Berlusconi, quel che più impressiona spaventa è l’arroganza politico-istituzionale con la quale lo stesso Berlusconi occupa con la massima indifferenza proprio la funzione di governo cui compete la responsabilità del settore televisivo, ossia del centro dei suoi numerosi conflitti d’interesse. senatori del Pd Per il vicecapogruppo dem a Palazzo Madama, “quando sono in ballo gli interessi personali del capo, i suoi parlamentari si trasformano tutti nelle famose tre scimmiette: non vedono, non sentono e non parlano Su questo punto dalla maggioranza nessuna protesta, nessuna sollecitazione, nessuna visibile preoccupazione. Quando la tragicommedia del governo Berlusconi sarà terminata – ha concluso Zanda – il compito più impegnativo di chi governerà dopo sarà quello della ricostruzione del senso dello Stato”.
A giudizio di Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati Pd, “Il centrodestra è in difficoltà vera e trascina nella sua crisi l’intero Paese. I cassintegrati a zero ore nei primi sette mesi di quest’anno sono 650 mila e sono 170 i tavoli di crisi aziendale aperti presso il ministero dello Sviluppo economico che è senza ministro dal 4 maggio. Un vero scandalo. Berlusconi aveva promesso una nomina in sette giorni, un’altra delle tante promesse mancate”. Sul ruolo dell’opposizione, Ventura ha messo in evidenza che “il Pd dev’essere la forza trainante dell’alternativa: dobbiamo occuparci immediatamente delle questioni economiche e insieme lavorare perché quest’alternativa cominci a delinearsi a partire da una nuova legge elettorale che restituisca dignità agli elettori e agli eletti. Noi vogliamo cancellare il Porcellum, dare agli italiani la possibilità di scegliere chi li rappresenta, dare al Paese un esecutivo stabile e che possa governare sulla base di un programma condiviso. Ne discuteremo nelle sedi di partito – ha concluso Ventura – e con chi pensa che quella legge sia un abominio”
Da sottolineare che Stefano Ceccanti, senatore del Partito Democratico, ha depositato ieri 26 interrogazioni, “per ricordare al Governo – ha sottolineato lo stesso parlamentare in una nota – la scandalosa durata dell’interim al Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante le rassicurazioni sull’imminente nomina che ormai si succedono inutilmente da quasi quattro mesi. Così continuerò a fare ogni giorno nella speranza che, nel caso fosse ancora vivo, il governo prima o poi dovrà battere un colpo”.
Pubblicato il 3 Settembre 2010