La vicenda a Ponteranica, il comune che cambiò nome alla biblioteca intitolata a Impastato
Un consigliere del Pdl aveva chiesto l’affissione del testo di “Fratelli d’Italia” negli istituti del paese. Il Pdl vuole l’inno di Mameli a scuola, ma i leghisti lo bocciano perché “non si sentono italiani”. Succede a Ponteranica, il comune alla porte di Bergamo che lo scorso anno fu già al centro di una dura polemica per la decisione di cambiare nome alla biblioteca che era intitolata a Peppino Impastato.
Stavolta c’è di mezzo l’inno nazionale. Il consigliere comunale della minoranza pdl Luca Oriani aveva presentato una mozione (seguendo l’invito della segreteria nazionale del partito) per chiedere l’affissione del testo di Mameli negli istituti scolastici primari e secondari di primo grado, con lo scopo di “promuovere tra gli studenti la conoscenza del loro inno nazionale, con la speranza di poter consolidare il sentimento di coesione e appartenenza ad una stessa Patria che dovrebbe accumunare tutti i cittadini”.
La proposta è stata bocciata dal vicesindaco Giuseppe Minetti, che sostituiva il sindaco assente e ha tagliato corto: “Io non mi sento italiano, anche se purtroppo lo sono”. Una risposta che ha scatenato una vivace polemica tra i consiglieri e con il pubblico presente. E alla fine la proposta è stata bocciata.
La Repubblica/Milano 02.09.10