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“Testamento biologico, una battaglia di libertà”

I parlamentari del Pd a favore di una legge che rispetti la volontà del paziente e in difesa del giudice Guido Stanzani attaccato da esponenti del centrodestra

I parlamentari modenesi del Pd prendono posizione a favore di una legge che introduca anche nel nostro Paese il testamento biologico e difendono il giudice Guido Stanzani del Tribunale di Modena attaccato dal centrodestra. Ecco di seguito la dichiarazione sottoscritta da Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Ivano Miglioli, Giulio Santagata, Giuliano Barbolini e Mariangela Bastico.

“La medicina è giunta a un punto di progresso tale da poter mantenere in vita pazienti idratati e alimentati talvolta stimolati nella funzione cardiaca e in quella respiratoria da macchine sofisticate. Quei malati esistono in uno “spazio intermedio”, tra la vita e la morte, e vi si trovano quasi sempre non per scelta ma per tecniche mediche sottratte al loro controllo, senza possibilità alcuna di tutela giuridica.

Il Testamento biologico consiste in una dichiarazione anticipata di volontà: un atto formale che consente a ciascuno, finché si trovi nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, di dare disposizioni riguardo a futuri trattamenti sanitari, nel caso in cui tali facoltà fossero annullate o gravemente ridotte. Si tratta di un atto che può essere revocato dal firmatario in qualsiasi momento e che può prevedere l’indicazione di un fiduciario al quale affidare scelte che l’interessato non sarà più in grado di compiere.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con il procurare la morte. Non può in alcun modo essere considerato – come da più parti si va ripetendo – una forma di eutanasia. L’eutanasia è dare veleno per terminare la vita. Il testamento biologico è, invece, un atto, una garanzia di lbertà. Libertà estrema, persino tragica, ma umanissima libertà.

Il problema delle terapie di fine vita non è più rinviabile. Oggi decidono medici e rianimatori, senza altri possibili riferimenti, nell’assumere le loro scelte, che non siano le loro coscienze e i principi della deontologia professionale. Occorre, invece, una legge che dia garanzie, che rispetti la volontà del singolo. E’ da quattro legislature che il Parlamento non riesce ad approvare una legge sul testamento biologico. Ed è comprensibile che il vuoto legislativo sia stato riempito in questi anni dai giudici. E’ in questo contesto che si sono determinate e vanno lette le recenti decisioni della magistratura modenese, in particolare quella del giudice Guido Stanzani che, interpretando correttamente la legge, ha nominato un amministratore di sostegno autorizzandolo ad applicare la volontà del paziente che, nel caso in questione, rifiutava i trattamenti terapeutici.

Sono perciò fuori luogo le accuse mosse in questi giorni dal centrodestra. Ora è auspicabile che la parola passi al Parlamento. Sarà nostro impegno lavorare per l’approvazione di una legge che il Paese attende da molto, troppo tempo. Una legge che, in primo luogo, rispetti la libera volontà del paziente riguardo alla somministrazione delle cure. La libertà dell’individuo è per noi un valore irrinunciabile”.

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