Bologna: “Spariti” 40 docenti di inglese, 628 bimbi in lista d´attesa
La Soster: lo Stato provveda, se gli insegnanti non arrivano andremo in Procura
Più di 60 classi alle elementari senza tempo pieno e almeno 40 docenti di inglese che mancano all´appello. Solo 11 insegnanti in più alle medie per circa 60 classi da sdoppiare. Superiori nel caos per via dei professori di ruolo che, con il taglio delle ore, si ritroveranno a fare lezione in più istituti alla volta. Un triste elenco, quello sulla scuola bolognese, a cui vanno aggiunte anche le 628 famiglie, concentrate soprattutto in pianura, che non trovano posto per i loro bambini alla materna. «E´ un far west – denuncia la segretaria provinciale Flc-Cgil, Sandra Soster – lo Stato deve dare ciò che le leggi prevedono: se gli insegnanti non arrivano, andremo in Procura».
Si avvicina il ritorno sui banchi e il mondo della scuola fa i conti con assegnazioni di docenti dal Ministero giudicate inadeguate non solo dai sindacati, ma anche da Regione e Provincia. Il problema più urgente da risolvere riguarda la scuola dell´infanzia, non obbligatoria, dove il «buco», secondo le stime della Cgil, ammonta a 38 insegnanti, cioè 628 bimbi costretti a restare a casa. «Non è stata accordata nessuna delle 19 sezioni in più richieste – continua la Soster – in paesi come Crespellano o Zola Predosa, dove si stanno insediando le giovani coppie, la natalità è in crescita costante e il problema si ripresenterà anche in futuro». Su questo fronte la Regione si è detta disponibile a finanziamenti extra, ma per capire la portata dei progetti si dovrà aspettare la settimana prossima, con la Conferenza regionale sulla scuola.
Altro fronte che si promette caldo, le scuole superiori. Per gli istituti tecnici la Riforma Gelmini ha già dato il via al taglio dell´orario settimanale e il rischio, per il sindacato, è che ci siano «tante mosche impazzite che a settembre non sapranno dove posarsi – spiega la Soster – dal passaggio da 36 a 32 ore, una massa di docenti di ruolo dovrà essere ricollocata: dopo 20 anni in una scuola, ci sarà chi dovrà dividersi tra tre istituti alla volta, senza uno straccio di continuità didattica». Professori non licenziabili, ma senza ruolo, su cui si deciderà qualcosa solo a partire dal 25 agosto e a cui si aggiungerà il caos dello «spezzettamento» delle ore, previsto dalle nuove disposizioni.
Infine, l´esercito dei precari, circa il 26% del totale dei docenti di tutte le scuole. Solo per le superiori della provincia, infatti, le assunzioni quest´anno non arriveranno alla decina.
La Repubblica Bologna del 20 agosto 2010