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Chicago, la folla abbraccia Obama: «Yes, we did»

In un Grant Park, a Chicago, gremito di persone che lo aspettano da ore, Barack Obama ha pronunciato il suo primo discorso da presidente degli Stati Uniti. «Yes, we can» era il motto della sua campagna elettorale. «Yes, we did» è la scritta che campeggia sui cartelli dei due milioni di americani venuti ad abbracciare il loro nuovo presidente.

«Il cambiamento è arrivato in America – ha esordito Obama – Se c’è ancora qualcuno che dubita che l’America sia un posto in cui tutto è possibile, se c’è qualcuno che non crede il sogno dei nostri padri fondatori sia ancora vivo, se c’è qualcuno che sospetta della nostra democrazia, questa notte ha avuto la risposta».

«Siamo e saremo gli Stati Uniti d’America abbiamo dimostrato al mondo intero che non siamo semplicemente una collezione di individui di tutti i tipi. Siamo arrivati così lontano, ma resta ancora così tanto da fare. Anche se questa notte facciamo festa, gli ostacoli che dobbiamo superare sono i più grandi delle nostre vite, due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria in un secolo. Noi facciamo festa, ma ci sono americani che si stanno svegliano nel deserto dell’Iraq o sulle montagne dell’Afghanistan e rischiano la vita per noi. Ci sono madri e padri che non riescono a dormire perché hanno paura di non riuscire a pagare il mutuo o il dottore. Ci sono nuove energie da sfruttare, nuovi posti lavoro da creare, nuove scuole da costruire, minacce da affrontare, alleanze da ricucire. Come Lincoln disse a una nazione più divisa della nostra, non siamo nemici, ma alleati. E per tutti gli americani dei quali non ho ancora conquistato la fiducia, forse non ho avuto il vostro voto, ma ascolterò la vostra voce, e ho bisogno del vostro aiuto, sarò anche il vostro presidente. Non ho vinto io – dice – questa vittoria è vostra».

L’Unità, 5 Novembre 2008