Il rinvio sine die delle udienze sta provocando la reclusione forzata di molti detenuti e internati negli istituti modenesi. L’on. Ghizzoni: “Grave lesione della libertà personale”
Il trasferimento del Magistrato di sorveglianza di Modena, avvenuto lo scorso 10 giugno, sta provocando la reclusione forzata di molti detenuti e internati negli istituti modenesi. La denuncia arriva dall’on. Manuela Ghizzoni del Pd che in un’interrogazione al ministro Alfano chiede di “verificare urgentemente la situazione presso il competente Tribunale di Sorveglianza di Bologna” e provvedere al più presto alla nomina del nuovo magistrato.
Il Magistrato di Sorveglianza di Modena è competente a decidere per i detenuti nella Casa Circondariale Sant’Anna (oltre 550 persone), per gli internati sottoposti a misura di sicurezza nella Casa di Lavoro di Saliceta San Giuliano e nella Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia (Modena) che ospita anche detenuti in custodia attenuata.
“Il trasferimento del magistrato – spiega la parlamentare del Pd – ha impedito lo svolgimento dell’udienza del 16 giugno che è stata rinviata sine die. E nemmeno per le udienze del 30 giugno e 14 luglio prossimi vi è la certezza di una trattazione. Siamo di fronte – dichiara l’on. Ghizzoni – a una grave lesione della libertà personale, in particolare di coloro che si trovano a tutt’oggi internati in Casa di Lavoro e di quanti si trovano in una situazione di detenzione o internamento senza titolo, con termini scaduti. A questo si aggiunge, non meno grave, la manifesta incapacità del ministero di far coincidere la nomina del nuovo magistrato con il trasferimento del predecessore, peraltro annunciato da oltre un mese. Questo non è governo del fare, ma del fare male”.
Il sovraffollamento e la “forzata” reclusione per la mancata discussione delle udienze – conclude la parlamentare democratica – potrebbe essere “causa di tensioni all’interno degli Istituti se non verrà al più presto fornita la certezza della nomina in via definitiva del Magistrato competente”.