Sono all’incirca 3.500 le famiglie milanesi alle quali è stato negato il Tempo Pieno. Le 148 classi a Tempo Pieno chiesti dalle scuole sono state rispedite al mittente e trasformate d’autorità, contro la volontà delle famiglie, a tempo normale. Così a fronte di un tempo scuola di 40 ore riceveranno in cambio, se va bene, un tempo scuola di 27 ore, con tutti i disagi e le difficoltà per quelle famiglie che è facile immaginare.
I tagli agli organici nella primaria voluti dalla Gelmini e messi in atto da Colosio non avranno soltanto questo devastante effetto.Quando i tagli sono sconsiderati , colpiscono alla cieca al solo scopo di fare cassa, come la finanziaria dello scorso anno ha caparbiamente voluto per un triennio ( 2009/10-2011/12 ). La relazione tecnica al fantomatico Piano Programmatico, a dire la verità, puntava per realizzare i tagli nella primaria , soprattutto nell’eliminazione della precedente organizzazione modulare, di gran lunga quella prevalente in Italia.
Il Tempo Pieno, nelle regioni a maggior diffusione come la Lombardia raggiunge appena il 47%, solo grazie allo straordinario apporto della provincia di Milano, dove supera addirittura il 92% delle classi. La relazione tecnica non toccava affatto il tempo pieno anche se poi ambiguamente il regolamento aboliva ogni tipo di compresenza all’interno di ogni modello di tempo scuola, mettendo a forte rischio l’impianto pedagogico innovativo. Si puntava, inoltre, all’eliminazione degli insegnanti specialisti d’Inglese, 4.500 nel 2010/11 e altrettanti nel 2011/12. Altra leva per tagliare gli organici erano l’aumento degli alunni per classe a 26/27, l’inserimento di più handicappati nelle classi, l’aumento del rapporto alunni/posti .
La Gelmini, dopo aver sbandierato ai quattro venti lo scorso anno che la sua riforma non avrebbe toccato il tempo pieno, ma che, anzi lo poteva incrementare fino al 50%, quest’anno ha dovuto fare marcia indietro. Non solo non garantisce l’espansione, come nel caso concreto di Milano, ma addirittura si mettono i tetti al tempo pieno, come fa la circolare sugli organici, retrodatandoli al 2008/09 !!! Ma quando i tagli colpiscono alla cieca, come sta avvenendo quest’anno, non viene salvaguardato nemmeno il tempo pieno all’interno di quel tetto ! Ancora una volta si fa saltare l’automatico raddoppio dei docenti sulla stessa classe a tempo pieno. Delle 44 ore docenti se ne garantisce al massimo 41, il che tradotto in cifre significa ridurre almeno tre unità di organico in ogni scuola col tempo pieno.
I tagli a qualunque costo, nonostante il forte incremento di classi e alunni (+ 4.029 in Lombardia di cui +1.923 a Milano) hanno una sola traduzione “politica” che spiega la mano pesante che si è voluta tenere nei confronti di quelle regioni del nord in crescita demografica. Un contesto sociale non ancora degradato economicamente avrebbe sopportato meglio una distribuzione diseguale dei tagli, per non far precipitare ancor più la situazione in quelle regioni falcidiate già da un notevole calo della popolazione scolastica. Una sorta di perequazione dei tagli operata su scala nazionale,( è questo il federalismo che verrà ? ) non potendo dare null’altro alla scuola.
E’ a questa dissennata,illogica e irrazionale politica di tagli alla scuola che bisogna dire basta! Le promesse del governo Berlusconi sul tempo pieno son durate, come si è visto, lo spazio di un mattino. E la Gelmini per far quadrare i conti al suo collega Tremonti è costretta a mettere le mani in tasca agli italiani e ai milanesi in particolare. Onorevole Gelmini, cos’ha da dire a quelle 3.500 famiglie escluse dal tempo pieno ? Non era stata proprio lei a garantire più tempo pieno per tutti, contro le bugie e le strumentalizzazioni della sinistra e dei sindacati ? Si fermi prima che sia troppo tardi e ponga rimedio, finchè è in tempo, a questo disastro annunciato. O anche la nostra scuola primaria diverrà un fiore appassito all’occhiello degli italiani.
Scuola Oggi 27.04.10