L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, replica – dati alla mano – all’attacco mosso dal consigliere provinciale Luca Ghelfi e dal consigliere comunale Roberto Andreoli, entrambi del Pdl, agli insegnanti dell’istituto Meucci di Carpi. Ecco la sua nota.
«In base a quali dati, se non il pregiudizio ideologico, Ghelfi afferma che i crediti vantati dagli istituti scolastici verso lo Stato risalgono per la metà al Governo Prodi? Negli ultimi 9 anni Prodi ha governato solo 18 mesi! Dai bilanci delle scuole – in possesso del Ministero e di chiunque abbia voglia di informarsi – risulta evidente che la sofferenza finanziaria inizia dal 2002 (governo Berlusconi), per la riduzione progressiva dei trasferimenti dallo Stato alle istituzioni scolastiche per pagare supplenti, esami di stato, pulizie. L’unico anno in cui si è registrato equilibrio tra trasferimenti dello stato e spese delle scuole è il 2007 (governo Prodi). Ricordo poi a Ghelfi che l’ultima finanziaria ha tagliato 226 milioni di euro, rispetto all’assestato 2009, al fondo delle spese di funzionamento! Abbia almeno la compiacenza di andarsi a leggere i documenti approvati dalla sua maggioranza.
Da Andreoli invece arriva una vera perla: evidentemente “parole dal sen fuggite” nella foga iconoclasta di attaccare i docenti del Meucci che hanno avuto l’ardire di voler approvare un documento sul riordino delle superiori. Andreoli insiste ripetutamente sulla illegittima iniziativa di critica perché “mancano ancora i regolamenti attuativi” della riforma. Finalmente se n’è accorto anche il centrodestra che questa riforma non può partire il prossimo anno perché mancano i decreti attuativi. Andreoli, per favore, lo vada a dire alla Gelmini e a Tremonti! Siamo ancora in tempo a rinviare di un anno, come da noi richiesto, l’avvio di un riordino accolto con apprensione dagli studenti e dalle famiglie, perché a 10 giorni dal termine delle iscrizioni regna ancora il caos e l’incertezza!
Un altro che le spara grosse è l’on. Garagnani il quale ha affermato con baldanza che a giorni dal ministero sarebbero arrivati ben 51 milioni per appianare i debiti delle scuole emiliano-romagnole. Fantasie! Bastava chiedere informazioni all’Ufficio scolastico regionale per sapere che sono in arrivo 31 milioni, vale a dire la prima rata dall’anno 2010 dei trasferimenti dallo stato alle scuole per il loro funzionamento. Non un centesimo per restituire le risorse che le scuole hanno anticipato per lo stato».
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Il comunicato stampa di Manuela Ghizzoni risponde all’articolo che riportiamo di seguito
Andreoli e Ghelfi difendono il preside «I crediti risalgono al tempo di Prodi»
Pdl e caso Meucci «Prof. scorretti che fanno politica», di SILVIA MARCHETTI
Luca Ghelfi, consigliere provinciale PdL, interviene sul caso che si è verificato all’istituto commerciale Meucci dove tra docenti e preside vi sono stati momenti di tensione che hanno portato qualcuno a chiedere l’intervento della Polizia di Stato.
«Gli insegnanti – dice Ghelfi – fanno politica e disinformazione. Nella lettera che hanno diffuso si parla di aule fatiscenti, dimenticando che compete alla Provincia mantenere il decoro delledilizia scolastica. E invece è necessario un intervento straordinario del Governo per ovviare alla trascuratezza degli enti locali. Ricordo che i crediti che gli istituti vantano verso lo Stato risalgono per la metà al periodo del Governo Prodi».
Anche Roberto Andreoli, consigliere comunale Pdl accusa: «E’ grave – dice – che un docente si permetta di chiamare la polizia perché non concorda con una giusta scelta del Preside. Il Collegio docenti non è deputato a votare documenti politici, soprattutto quando mancano i Regolamenti attuativi della Riforma Gelmini. Inaccettabile anche il fatto che l’Assemblea dei Docenti, quindi non tutti i docenti, sottoscriva un documento ricco di libere interpretazioni che non trovano oggettivo riscontro nei Regolamenti, che ancora mancano, e lo invii ai genitori e ai ragazzi, cercando di coinvolgerli in questa presa di posizione forzata e tutta politica».
Gazzetta di Modena 19.03.10