Prima Salvini, e ora anche i 5stelle provano a usare la ricostruzione post-sisma come una clava in campagna elettorale. Speculare su una tragedia che ha causato vittime e danni ingentissimi al tessuto produttivo e sociale di una vasta area dell’Emilia è già di per sé triste, ma farlo per provare a racimolare un voto in più è davvero di basso livello. Ho seguito tutto l’iter legislativo relativo al post-sisma in Parlamento sia nello scorcio della passata Legislatura sia durante quella che si sta per concludere e non ho dovuto aspettare il M5S per lavorare, fin da subito, alla zona franca urbana o a migliori condizioni fiscali per i territori colpiti, perche il contatto con queste zone è stato quotidiano. Lega e i 5 stelle si sono caratterizzati soprattutto per mere polemiche, annunci roboanti e pochissimi fatti. In particolare, la loro azione si è spesso limitata a redigere emendamenti “iperbolici” e al rialzo, molto fragili rispetto alla copertura economica. Ma l’impegno parlamentare, tanto in opposizione e maggioranza (condizioni che ho conosciuto entrambe) non si esaurisce a quello: occorre poi un intenso lavoro per fare conoscere, apprezzare e poi approvare l’emendamento. E questo lavoro richiede incontri con i funzionari parlamentari, con quelli ministeriali, con i tecnici della Ragioneria dello Stato e con le forze politiche. Noi del Pd non ci siamo mai sottratti a questo impegno, sostenuto dal raccordo stretto tra noi rappresentanti a Roma e le richieste provenienti dai cittadini del territorio, dalle associazioni di categoria, dagli Enti locali e dalla Regione. Unica modalità che ha consentito di rispondere, punto per punto, esigenza per esigenza, nell’ambito dei diversi provvedimenti normativi che meglio si prestavano per contenere risposte concrete alle richieste del momento. In questo modo si è riusciti a far riaprire tutte le scuole sin dall’anno scolastico 2012-2013, praticamente tutti coloro che vivevano nei map hanno potuto rientrare in un alloggio stabile, è già stato superato il miliardo di euro per la liquidazione dei danni alle imprese e tutti i progetti presentati hanno ottenuto il decreto di concessione, il cratere sismico è stato notevolmente ridotto e il Governo ha appena stanziato altri 350 milioni di euro che consentiranno di portare a compimento anche la parte di ricostruzione pubblica che, per precisa scelta (prime le scuole, le case e le aziende si era detto!), è stata fatta partire da ultima. Certo un’opera di ricostruzione di questa portata non poteva essere realizzata senza scontare anche inefficienze e ritardi, ma a quasi sei anni dal sisma che ha devastato le nostre terre, molto è stato fatto e solo ragioni di parte e strumentalizzazioni elettorali frenano Lega e 5stelle dal riconoscerlo.
Pubblicato il 22 Febbraio 2018