Anno: 2017

Safer internet day, per un uso consapevole e avvertito del web e dei social

E’ la versione digitale del vecchio commento “Sì, sì, è vero, lo dicono tutti”. Un ragazzino, ma anche un adulto, su tre è convinto che se una notizia social è molto condivisa, oppure ha molti “like”, deve essere per forza vera. E’ grazie a questo atteggiamento che prospera il paradiso delle “fake news”, le bufale della rete, solo all’apparenza innocue. Grazie a organizzazioni in grado di manipolare grandi quantità di dati personali, lo abbiamo visto nella recente campagna presidenziale statunitense, con le “fake news” si è in grado addirittura di pilotare il consenso di masse di elettori, figurarsi il resto, dalle abitudini di consumo al sentiment su singole questioni. Oggi, nella giornata del Safer Internet Day, Save The Children e Telefono azzurro mettono in guardia contro la navigazione passiva e inconsapevole sul web e i social. Che gli adulti siano inermi di fronte ai pericoli della rete è esperienza comune. Preoccupa ancora di più che lo siano anche i nostri ragazzi, nativi digitali, iperconnessi fin dall’infanzia, apparentemente abili nell’uso delle tecnologie. E, invece, ci dicono …

6 febbraio, Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili

Secondo una credenza della Costa d’Avorio il clitoride femminile racchiuderebbe in sé un grande potere, per questo va tolto e donato agli spiriti. Questa è una delle presunte giustificazioni della brutale usanza della mutilazione dei genitali femminili: una spiegazione ammantata di mitologia per una pratica violenta ed estremamente dolorosa per la vittima con cui l’uomo, in molte nazioni, cerca di controllare la sessualità femminile “estirpandola”. Il 6 febbraio è la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Il taglio del clitoride e delle grandi labbra, o addirittura l’infibulazione, riguardano – si calcola – tra le 46mila e le 57mila donne immigrate nel nostro Paese. E’ una usanza antichissima che, purtroppo, nonostante le proteste, le denunce e l’opera di informazione, persiste e continua ad essere inflitta sul corpo delle bambine. In Italia è fuorilegge (e c’è chi la pratica illegalmente), ma ci sono ancora tante famiglie che, approfittano del periodo di vacanze, tornano nei luoghi di origine per far “tagliare” le bimbe. Con il dente di leone viola messo sulla copertina della mia pagina Fb, simbolo …

Quella maggioranza che legge e scrive, ma non sa capire la complessità

Tra analfabeti di ritorno, analfabeti funzionali e analfabeti veri e propri (che ancora esistono, soprattutto tra gli anziani e gli stranieri) in Italia, si è calcolato, che il 70% delle persone, pur sapendo scrivere e leggere, non ha strumenti culturali sufficienti per poter davvero intendere quello che gli viene comunicato. L’ultima grande battaglia di denuncia del compianto linguista Tullio De Mauro ha ripreso vigore dopo la sua scomparsa. Si tratta di un handicap enorme per la nostra società e non solo per i singoli che, materialmente, si trovano in questa condizione (di cui, non sempre, tra l’altro, hanno piena consapevolezza). Non essere in grado di comprendere tutte le sfumature di un messaggio – soprattutto quelli di natura politica, economica e sociale – incide sulla capacità di essere cittadino a tutto tondo, dotato di coscienza critica ragionante e non solo mossa da risposte di tipo emozionale. Il male, pur atavico e diffuso anche nel resto del mondo occidentale, sembra, comunque, aver messo più profonde radici nel nostro Paese e in Spagna. Siamo fanalino di coda nei …

L’Europa e il Parlamento italiano a sostegno delle Icc, le imprese culturali e creative

Fino ad ora si è sentito molto più parlare di ICT, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ma c’è una realtà in continua crescita, su cui l’Europa e il nostro Parlamento nazionale stanno lavorando simultaneamente, ed è quella delle ICC, le industrie culturali e creative. Ne parla il nostro europarlamentare Luigi Morgano su L’Unità, visto che nell’ultima seduta plenaria il Parlamento europeo ha approvato la relazione, di cui è stato co-relatore, per una politica coerente europea sulle industrie culturali e creative. Proprio questa settimana, inoltre, in Commissione Cultura della Camera, dopo un anno di lavoro, approfondimenti e audizioni, è stato adottato il testo-base di una proposta di legge di disciplina delle imprese culturali e creative, promossa dalla collega Anna Ascani e portato avanti dalla relatrice Irene Manzi (http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2017&mese=02&giorno=01&view=&commissione=07#data.20170201.com07.allegati.all00010) . L’Unità titola efficacemente, in contrapposizione con i passati governi di centrodestra, “con la cultura si mangia”. Le industrie culturali e creative sono un settore in costante crescita, su cui l’Europa punta per uscire dalla crisi, anche perché giudicato capace di aggredire la conseguenza forse più grave, …

Dalle mura di Carpi al valore delle cose

Dopo una lunga trattativa, quest’anno il Comune di #Carpi dovrebbe riuscire, finalmente, ad acquistare il terreno da cui sono emersi i resti delle antiche #mura che circondavano la città. Una dichiarata assurdità per coloro i quali in quel fazzoletto di terra su via Catellani non vede altro che quattro pietre. Inutili. Prive di alcun valore. Stante questa premessa, mi chiedo quanto quantificherebbero l’anno e mezzo – perché tanto ci volle – trascorso fra archivi e documenti, per ricostruire la storia di quelle “quattro pietre” che un tempo furono le mura di Carpi, oggetto della mia tesi di laurea. Ancora meno immagino, ma non sto certo scrivendo per quello. Nessuno metterebbe in dubbio il valore (storico, artistico, architettonico e non economico) del nostro “Castello”: è inestimabile per chiunque. Ma lo stesso Palazzo Pio e tutto il nostro pregevole centro storico potrebbero essere ben diverso senza quelle quattro pietre, che oggi qualcuno guarda con tanta sufficienza, limitandosi ad attribuire loro, impropriamente, un mero valore commerciale trascurandone però quello storico e urbanistico. Quelle mura, costate fatica e sudore a …

La ripetitività dei casi di femminicidio desta meno allarme sociale e crea assuefazione

Accoltellate, strangolate, percosse, sparate e ustionate: l’orrore con cui gli uomini – mariti o ex – si accaniscono contro le loro donne si arricchisce sempre di nuove, e più terribili, sfaccettature di ferocia. Ma come per ogni forma di violenza, anche quella contro le donne sta, purtroppo, creando assuefazione, nonostante il fenomeno sia sempre in continua crescita. La conferma nella ricerca condotta da Swg dal titolo “PoliticAPP, speciale “Emergenza femminicidi”. I femminicidi, nel nostro Paese, negli ultimi dieci anni sono stati 1.250. Secondo l’Istat sono 3 milioni le donne vittime di stalking, mentre crescono esponenzialmente, ma non ci sono ancora statistiche in merito, gli episodi di cyberbullismo e revenge porn (le modalità con cui avviene l’altrettanto devastante gogna mediatica sul web e sui social). Solo nel 2015 il fenomeno era avvertito come un’emergenza sociale dall’82% della popolazione, oggi siamo scesi di dieci punti percentuali. I più freddi sembrano essere i più giovani, quelli che hanno tra i 18 e i 24 anni, soprattutto i maschi. Perché? Difficile dare una risposta univoca. Forse l’essere costantemente bombardati …

Più vicina la norma che prevede la riproducibilità libera a fini di studio dei beni archivistici e bibliografici

E’ più vicina la norma che prevede la riproducibilità libera a fini di studio dei beni archivistici e bibliografici. Dovrebbe riprendere a breve, infatti, al Senato, la discussione del decreto legge sulla Concorrenza che contiene anche questa norma. Sarà necessario comunque un ritorno del provvedimento alla Camera, passaggio che potrebbe essere rinviato se si dovesse ritornare alle urne a breve. E’ per questo che penso che quella che viene dal Senato è buona notizia, ma che la soluzione per via amministrativa (nelle modalità da approfondire) che avevo proposto con la mia interrogazione al ministro Franceschini continui ad avere un senso. Dell’argomento ha parlato anche l’archeologo e presidente del Consiglio Superiore Beni culturali e paesaggistici del MiBACT, Giuliano Volpe: Un ultimo decisivo passo per liberalizzare l’uso delle immagini nei beni culturali Forse lo si è già dimenticato, ma fino a un paio di anni fa nei nostri musei non si poteva scattare una fotografia. Un’autentica assurdità, nell’epoca degli smartphone e delle fotocamere digitali, di Facebook e di Instagram! È stato solo con l’Art Bonus che si …