Anno: 2017

La vicenda umana di Bettamin e il percorso parlamentare del biotestamento

Davanti alla sfida finale della vita, aveva scoperto che il suo terrore non era di morire, ma di morire soffocato: così, con lucidità, racconta la moglie, ha chiesto di andare incontro alla fine dormendo profondamente, senza staccare le macchine, ma anche senza ulteriore dolore. La vicenda umana del macellaio 70enne di Montebelluna, che da ben 5 anni lottava con la Sla, ci mette di fronte a un tema inevitabile per tutti noi, quello della fine della vita. Tema difficile da affrontare, per ragioni etiche e religiose, soprattutto in una società che fa dell’edonismo e del successo vincente la cifra della felicità e della riuscita dell’individuo. La “scelta” di Bettamin avviene in concomitanza con il rush finale, in Commissione Affari sociali, alla Camera, della discussione sugli emendamenti al provvedimento sulle Dat, cioè le Dichiarazioni anticipate di trattamento – meglio conosciuto nelle nostre terre, anche grazie alle battaglie dell’associazione Libera Uscita, come Biotestamento (per chi fosse interessato a questo link si trova l’iter parlamentare del provvedimento con il testo base e gli emendamenti in discussione http://www.camera.it/leg17/126?tab=4&leg=17&idDocumento=1142&sede=&tipo= ). Quello …

Gruppo Argenta, non si gioca sul futuro dei lavoratori

La vicenda dei lavoratori della sede carpigiana del gruppo Argenta approda sul tavolo del ministro del Lavoro Poletti grazie a una interrogazione che ho presentato, insieme al collega Davide Baruffi. Nell’interrogazione abbiamo illustrato al ministro l’estrema delicatezza della vicenda che coinvolge il futuro professionale di alcune decine di lavoratori, ma anche le anomalie che si stanno verificando nella gestione del piano di riorganizzazione aziendale. Due in particolare, secondo noi, sono le anomalie che, dai contatti con i sindacati e l’amministrazione comunale, abbiamo riscontrato e di cui diamo conto nella nostra interrogazione. Innanzitutto una anomalia di metodo, inaccettabile: non si dà avvio a un processo di riorganizzazione aziendale e trasferimento di lavoratori senza una preventiva informazione alle organizzazioni sindacali. E in ogni caso è indispensabile un confronto tra le parti che consenta di accedere, in caso di esuberi e impossibilità di trasferimento, a tutti gli strumenti a disposizione in termini di politiche passive, attive e incentivi all’esodo da negoziare. Ma soprattutto non si possono mescolare, con modalità opache, licenziamenti individuali e licenziamenti collettivi. Se esiste un …

I tornelli e il diritto di parola

Non torno sulla questione dei tornelli posti all’ingresso della biblioteca della Facoltà di Lettere a Bologna. Mi interessa ragionare su un effetto collaterale di questa vicenda. Una ragazza, Emilia Garuti, racconta la propria esperienza in merito ed esprime le conseguenti opinioni sul suo profilo FB. Il suo commento comincia a circolare in rete (approda anche sulla carta stampata) e raccoglie plausi, ma a stretto giro su un altro profilo FB compare la sua foto, in stile “wanted” e quindi non tanto vagamente intimidatoria, accompagnata da una contestazione che critica le idee di Emilia per una questione di “appartenenza”, poiché non è una studentessa qualsiasi, ma una studentessa iscritta al Pd e con l’aggravante di far parte della Segreteria regionale con delega alla Legalità. Comincia quindi a ricevere anche velate minacce e critiche “personali”. Si tratta di un altro dei tanti esempi dell’aria che si respira in rete: toni spesso sopra le righe che si fanno più sprezzanti e contundenti per colpire un “nemico” politico e più, in generale, l’ergersi di una presunta superiorità etica che …

Giorno del ricordo, Fossoli, crocevia delle tragedie del ‘900, e il villaggio San Marco

Fossoli come crogiuolo dei “buchi neri” del ‘900. Lo abbiamo detto più volte, a Fossoli di Carpi, nelle baracche dell’ex campo di transito, si incrociano le vicende tragiche del “secolo breve”. In un campo ormai dismesso, dal 1954, cominciano ad arrivare gli esuli della Dalmazia, di Fiume e dell’Istria, quegli italiani rimasti senza nulla perché le loro proprietà erano passate alla Jugoslavia di Tito, cacciati da quelle che da sempre erano state le loro terre. Nella giornata nazionale del Ricordo delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, io voglio ricordare il Villaggio San Marco, allestito in via Remesina, e i piccoli alloggi ricavati nelle baracche che, prima, avevano ospitato gli ebrei e i militari italiani in transito vero i campi di concentramento in Germania e in Polonia. La Fondazione Fossoli rimanda al bel libro di Maria Luisa Molinari che ricostruisce la vita e le peculiarità di questo “campo profughi” ante litteram. Le diffidenze, anche politiche, di cui, inizialmente, vennero circondati. Il silenzio sulla loro sorte e su quanto stava accadendo nel confine orientale. La lenta integrazione nella …

Educazione sessuale, la positiva esperienza di una scuola modenese

Quando un progetto locale approda alla ribalta nazionale diventa occasione per riscoprire, visto con occhi altri, quanto di buono, nonostante i tagli alle risorse e i rigurgiti conservatori, si continua a fare sul nostro territorio, nelle scuole e nei servizi. Oggi la Repubblica indaga il progetto sull’educazione sessuale che una scuola media modenese, la Marconi, sta portando avanti insieme alla Azienda USL di Modena. Si tratta del pezzo d’appoggio ai risultati dell’indagine sulla sessualità degli adolescenti e dei cosiddetti millenials condotta dal Censis. Dall’indagine esce un quadro, per molti versi differente, ma per altri molto simile a quello delle risposte fornite dai ragazzi vent’anni fa sugli stessi temi. I giovani d’oggi sono più franchi, meno vergognosi nel parlare di temi anche molto intimi, ma non poi così informati come la diffusione di Internet e una morale più aperta, forse, farebbero pensare. In questi ragazzi convivono tenerezza e spregiudicatezza, curiosità e paure, voglia di crescere in fretta spinti anche dalle pressioni dei social e desideri favolistici. Insomma, in fondo, gli stessi sentimenti, gli stessi pudori e …

Donne e ragazze nella scienza, un rapporto contrastato dall’infanzia fino all’età adulta

Se Trump impone il nuovo dress code (dress like a woman, vestiti come una donna ovvero con gonna e tacchi) e le donne statunitensi insorgono, ci sono stereotipi di genere meno evidenti, ma che dovrebbero farci insorgere con lo stesso impeto, qui, in Italia. Uno di questi è la convinzione che le scienze non siano materia di studio per cui le donne sono naturalmente portate, con tutti i suoi addentellati, compresa, come denunciava lunedì La Repubblica, la scarsa presenza femminile ai vertici del mondo scientifico. L’11 febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza. Il problema è che se sta aumentando il numero di donne e ragazze che studiano le cosiddette Stem, ovvero Science, Technology, Engineering and Mathematics (anche grazie ad azioni e progetti promossi dal Ministero dell’Istruzione), quando si entra nel mondo del lavoro e della ricerca, man mano che si salgono i gradini delle gerarchie, la presenza delle donne si fa sempre più rarefatta. Tra i rettori delle Università e alla guida degli Istituti di ricerca le donne …